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Un violino al funerale di Edda, la figlia lancia l’appello ed esaudisce il desiderio

Una piccola storia fatta di attenzione agli altri e di affetto, anche in un momento di dolore

Violino

È una storia bella e delicata, anche se parte da un fatto triste, la morte di una anziana signora di Gallarate. «A mia mamma Edda piaceva tanto l’Ave Maria di Schubert, era un suo grande desiderio che fosse suonata al suo funerale» racconta Marinella Bai, ancora emozionata dopo il saluto alla mamma. «Non ho parole, è stato meraviglioso»

Al momento della scomparsa della madre, tra mille incombenze, Marinella ha cercato di esaudire il desiderio di sentire l’Ave Maria risuonare nella chiesetta di San Pietro, dove sono state celebrate le esequie (nella foto sotto). «Quando desidero le cose, mi affido anche alla fede, ero sicura che avrei trovato una persona, in questo caso cercavo un violinista che potesse arrivare all’ultimo». L’appello lanciato sui social – attraverso la pagina facebook Sei di Gallarate Se… – ha sortito l’effetto, facendo trovare una musicista disponibile a suonare al funerale.

«Io mi ero già preparata per farla suonare registrata, quando alle 9.30 del mattino è squillato il mio telefono. Era una violinista professionista, Liza Toska, che mi ha detto di essere disponibile. Mancava solo un’ora al funerale, lei è di Gallarate ed è potuta venire subito. Ha poi suonato non solo l’Ave Maria, ma anche altri pezzi, insieme ad un mio amico alla chitarra, Davide Barea».

Gallarate chiesa san pietro

«È stato un momento di grande tenerezza, eravamo come in una bolla di affetto e commozione» dice ancora Marinella. Che da persona di fede vede nell’episodio anche un segno: «Il nome della violinista me l’ha suggerito un signore di nome Antonio, lo stesso nome dell’angelo custode a cui mi rivolgo. Una prova in più che la provvidenza esiste». Che sia la Provvidenza con la P maiuscola o solo il bene fatto da uomini (e donne), è una piccola storia di affetto e attenzione alle altre persone che ci piace raccontare.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 22 Marzo 2019
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