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Azienda comunale in liquidazione: “Compenso corretto. E andremo alla chiusura”

Il sindaco Enrico Puricelli e il delegato al bilancio Leonardo Tarantino spiegano il percorso di dismissione dell'azienda e il problema ancora aperto. E difendono il lavoro del liquidatore

municipio samarate comune

Ha avuto molta eco la dura critica della lista civica Samarate Città Viva sulla lunga operazione di liquidazione dell’Azienda Comunale Servizi della cittadina vicino a Malpensa.

La liquidazione è aperta da cinque anni, un tempo che almeno in parte è stato legato alla cessione di servizi ad altre società sovracomunali da avviare (tra cui Alfa srl, per la parte acquedotto). Da un lato la civica d’opposizione ha criticato le scelte politiche che hanno portato – cinque anni fa – alla prospettiva di chiusura della società, dall’altra ha sollevato il problema della lentezza degli ultimi due anni.

Ma dunque, quanto ci vorrà dunque per chiudere la partita? «Il problema è oggi legato al debito verso la Società di Tutela Ambientale», spiega il sindaco Enrico Puricelli. «Samarate è stato l’unico Comune a cui è stato applicato interesse moratorio, ben superiore ai soli interessi legali: abbiamo sempre pagato i canoni di depurazione, siamo rimasti indietro rispetto solo rispetto agli interessi moratori, che oggi assommano a 180mila euro complessivi circa».

In mancanza di entrate per Asc (nonostante il reiterato tentativo di vendere l’unico asset rimasto, una proprietà immobilirare), il Comune vorrebbe trovare un accordo con la Società Tutela Ambientale: «Chiederemo un incontro per chiarire la posizione, anche per una questione di equità rispetto ad altri Comuni. Una volta risolto questo ostacolo, potremo completare la liquidazione».

D’altra parte la maggioranza fa quadrato intorno alla figura del professionista incaricato, Ugo Gaspari. «Un professionista con un curriculum di livello altissimo» dice Leonardo Tarantino, parlamentare del centrodestra, qui nelle vesti però di consigliere comunale delegato al bilancio. Certo, Tarantino non nasconde che Gaspari ha una storia vicina alla Lega, ma ribadisce che la scelta è sostenuta dalle competenze lavorative.

E – dicono dal municipio – la remunerazione dell’incarico non è fuori misura: «Il compenso del liquidatore ricalca quello del presidente dell’azienda, di certo non è un compenso esagerato, anzi equilibrato: sostituisce un intero Cda, con un risparmio rispetto ai costi precedenti» ribadisce Tarantino. «La liquidazione è stata fin qui una attività complessa, con diversi nodi da risolvere, compreso quello delicato del passaggio dei dipendenti ad Alfa, che ha richiesto un intenso lavoro anche sulle relazioni sindacali. Dall’inizio del 2018, poi, l’azienda è ormai priva di dipendenti: questo fa sì che ogni singola attività debba essere fisicamente svolta dal liquidatore».

Pubblicato il 25 Gennaio 2020
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