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Gli alcolisti anonimi a scuola per spiegare i rischi della sbornia

Quattro gli incontri in programma all'istituto Facchinetti per i ragazzi delle seconde. Analoga iniziativa al Daverio Casula di Varese

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Allarme alcol tra i ragazzini. La sbornia tra i minorenni non è una novità: uscite con gli amici alcoliche che, a volte, finiscono in pronto soccorso. L’ultimo caso domenica scorsa, protagonista un diciannovenne soccorso in coma etilico.

I casi, che si ripetono, hanno indotto le scuole a fare la loro parte e a proporre percorsi di sensibilizzazione.

È il caso dell’istituto Facchinetti di Castellanza che, a inizio febbraio, chiamerà l’associazione degli Alcolisti anonimi di Busto Arsizio per parlare agli alunni delle seconde. Quattro incontri distinti per raccontare il tunnel della dipendenza da alcol a tutti i quindicenni delle seconde classi.

« Da alcuni anni proponiamo un percorso di tutela della salute e di cittadinanza che prevede incontri con esponenti esterni – spiega la dirigente Anna Bressan – approfondimenti diversificati per anno: per gli alunni di prima sono previsti incontri sul fumo mentre per quelli di secondo trattiamo il tema dell’alcol».

In classe non arrivano medici o professori ma persone che hanno vissuto drammaticamente la dipendenza dell’alcol. Le loro storie serviranno a far capire i rischi che i ragazzi corrono quando eccedono nel bere.

Un’iniziativa che si ripete anche in altre scuole superiori: anche il Daverio Casula di Varese dedica incontri di approfondimento sul tema coinvolgendo gli studenti di prima.

Raccontare e condividere emozioni è il metodo per arrivare a parlare alle menti dei giovanissimi alle prese con la scoperta della loro autonomia.

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Pubblicato il 28 Gennaio 2020
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