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Il sindaco incontra il direttore dell’ospedale. “Non ci saranno altre riduzioni di reparti”

Dopo la mozione unitaria del consiglio comunale che esprimeva preoccupazione, il primo cittadino Andrea Cassani ha incontrato con una delegazione di maggioranza il dg Porfido

Generico 2018

«Abbiamo avuto rassicurazioni che non ci sarà riduzione dei reparti fino a quando entrerà in funzione il nuovo ospedale unico». Il sindaco di Gallarate Andrea Cassani è soddisfatto dopo l’incontro con il direttore generale dell’Asst Valle Olona, Eugenio Porfido.

Il sindaco era accompagnato dal presidente del consiglio comunale Donato Lozito e dai consiglieri Cosimo Ceraldi di Forza Italia e Evelyn Calderara della Lega. Una delegazione che rappresentava l’assemblea civica che prima di Natale aveva votato all’unanimità una mozione che esprimeva preoccupazione e l’auspicio che non ci fosse un ulteriore depotenziamento del Sant’Antonio Abate.

«Il direttore generale ci ha anche spiegato che alcune scelte già rese operative, come quelle sull’Oncologia, sono frutto del suo predecessore. Per quanto riguarda il reparto di Pediatria continuerà ad esistere con pediatri da Busto e  medici specialisti “a gettone”, per contrastare la difficoltà a trovare medici stabili». Un problema certo diffuso ma che “pesa” di più su quelle strutture, come Gallarate o Busto, che vivono una fase d’incertezza.

Nelle settimane scorse è emersa ad esempio la prospettiva di una trasformazione da reparto a struttura ambulatoriale di alcuni reparti, come l’endocrinologia: prospettiva messa nero su bianco, “congelata”, ma rimasta nell’aria.

Comunque il dg per ora assicura il mantenimento dei servizi e non solo, anche qualche investimento infrastrutturale necessario. «Porfido ci ha inoltre garantito che partiranno anche alcuni lavori di ristrutturazione, ad esempio per il Pronto Soccorso e la Rianimazione».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 31 Gennaio 2020
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