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“La ‘ndrangheta è una presenza costante nel territorio, che resiste negli anni”

Il giornalista del Corriere Cesare Giuzzi ha parlato della presenza della 'ndrangheta nel territorio di Ferno e Lonate. Slitta la presentazione del questionario sulla legalità, ancora compilabile sul sito

Secondo incontro sulla criminalità organizzata a Ferno

«Questo è un territorio fertile per la criminalità organizzata. Le varie inchieste che si sono susseguite negli ultimi anni delineano un filo conduttore, e permettono di tracciare una storia approssimativa della ‘ndrangheta sul territorio». Queste le parole di Cesare Giuzzi, giornalista del Corriere della Sera che ha seguito molto da vicino l’insediamento e l’espansione della ‘ndrangheta in Lombardia. Venerdì 17 gennaio è stato invitato a parlare alla sede della alleanza cooperativa San Martino di Ferno.

Doveva essere la serata della presentazione del questionario sulla legalità. Ma, come ha sottolineato il presidente dell’alleanza cooperativa Paolo Favrin, «dobbiamo coinvolgere maggiormente le scuole e i ragazzi». I risultati del questionario saranno presentati quindi al prossimo incontro, previsto a marzo. I dati parziali riportano che, tra i partecipanti, solo il 12,1% ha un’età compresa tra i 19 e 30 anni, mentre sotto quest’età la percentuale è pressoché nulla. «Ora – ha confermato Favrin – organizzeremo alcuni incontri con le scuole: è nostro dovere sensibilizzare le nuove generazioni su un tema complesso, che riguarda tutti». Il questionario è ancora compilabile al seguente link.

Il territorio di Ferno e Lonate Pozzolo è stato colpito da diverse inchieste negli ultimi dieci anni. Da ‘bad boys’ – conclusasi con 7 condanne – si è arrivati, lo scorso 4 luglio, allo scoppio dell’inchiesta ‘krimisa‘, dal nome dell’antica città ellenica dove oggi si trova Punta Alice, nel territorio di Cirò Marina, e che ha portato a 28 arresti.

Quel giorno Giuzzi si trovava proprio sotto casa di Emanuele de Castro, il 51 boss di Lonate Pozzolo nato sotto l’ala protettrice di Vincenzo Rispoli, poi condannato nell’inchiesta ‘bad boys’: de Castro ha permesso di aprire uno squarcio nella ‘ndrangheta varesina quando ha deciso di parlare nell’ottobre 2019. «Siamo riusciti a scoprire di più della storia della presenza della ‘ndrangheta sul territorio – ha spiegato Giuzzi – grazie alle cimici installate dai poliziotti nella macchina di Vincenzo Mandalari: quelle intercettazioni ambientali hanno permesso di ascoltare molte conversazioni tra lo stesso e Ulisse Panetta, scoprendo così i riti dell’0rganizzazione, i battesimi, le promozioni degli affiliati».

Lo scoppio della inchiesta ‘krimisa’ portò a una marcia spontanea dei cittadini di Lonate e Ferno, con più di mille persone tra le strade del centro per manifestare contro la criminalità organizzata.

Pubblicato il 18 Gennaio 2020
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