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Il panico da coronavirus ha svuotato le mense dei poveri. Broglia: “Siamo in difficoltà”

Quella di Castellanza riaprirà lunedì, dopo lo stop obbligatorio a causa della chiusura dei centri cottura delle scuole e lo svuotamento dei supermercati che ha azzerato le eccedenze

caritas castellanza

Centri cottura delle scuole chiusi e supermercati presi d’assalto hanno causato non pochi problemi di approvigionamento per le varie Caritas e associazioni caritatevoli che si occupano di distribuzione di pasti ai più poveri.

Lo racconta Adriano Broglia, presidente della onlus Mensa del Padre Nostro di Castellanza che ha dovuto chiudere per una settimana, per mancanza di cibo da distribuire: «In questi giorni abbiamo anche subito feroci critiche per la scelta di chiudere ma non abbiamo potuta fare altrimenti. Il panico da coronavirus ha svuotato i supermercati riducendo a zero le eccedenze che, generalmente, recuperiamo dai supermercati della zona mentre l’ordinanza che ha chiuso le scuole ha fermato i centri cottura delle mense che ci fornivano molti pasti». La media dei carrelli usciti dai supermercati in questi giorni è effettivamente folle: si parla di spese medie da 300 euro in Lombardia.

Broglia, il cui impegno da molti anni non può essere messo in discussione e che, anzi, è stato recentemente riconosciuto dal Comune di Castellanza con la civica benemerenza, si è comunque attivato grazie alla rete di famiglie (sono ben 115) che subentra quando c’è un momento di difficoltà nella raccolta di cibo: «Anche grazie a queste famiglie solidali e ad una donazione di Piatti Freschi Italia potremo riaprire regolarmente da lunedì. Domani faremo una raccolta straordinaria di latte che sta scarseggiando».

Il responsabile della Mensa del Padre Nostro sottolinea che il problema vissuto a Castellanza è comune a molte altre realtà del territorio come la Mensa dei Frati a Legnano dove è stata attivata la distribuzione di panini all’esterno della struttura, anche per le direttive troppo stringenti per evitare la diffusione del contagio da Coronavirus, e alla mensa dei Frati di Busto Arsizio dove scarseggia anche il pane.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 28 Febbraio 2020
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