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Intesa Sanpaolo chiude solo le filiali nei paesi colpiti da Coronavirus

Per i dipendenti sono previsti permessi retribuiti e la possibilità di lavorare da casa

banca intesa

Intesa Sanpaolo ha disposto la chiusura delle filiali dei comuni oggetto dei provvedimenti governativi: Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano in provincia di Lodi; Vò Euganea in provincia di Padova.

In tutti questi comuni restano operativi gli sportelli ATM. In tutti gli altri comuni italiani, le filiali sono regolarmente aperte. Intesa Sanpaolo è pronta ad attivare le misure richieste anche in altri comuni se si rendesse necessario su indicazione delle autorità.

Per i dipendenti residenti nei comuni interessati dalle ordinanze o per coloro i quali vi prestino opera, sono previsti permessi retribuiti e sarà prevista la possibilità di lavorare da casa. Per tutti gli altri dipendenti, è prevista l’astensione dal lavoro per coloro che soffrono di immunodepressione certificata in sede medica, mentre quelli che dovessero presentare sintomatologia respiratoria o influenzale, anche lieve, dovranno contattare il medico curante per considerare l’astensione dal lavoro.

L’autorizzazione delle missioni seguirà criteri di stretta indispensabilità, e queste saranno sostituite preferibilmente da videoconferenze. Lo smart working, laddove previsto, sarà incentivato. La banca ha inoltre diffuso tra i dipendenti le indicazioni di igiene e profilassi dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) per i soggetti asintomatici (lavarsi spesso le mani, evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, coprirsi bocca e naso con un fazzoletto o con il gomito piegato se si starnutisce o tossisce, non prendere farmaci antivirali o antibiotici se non prescritti dal medico).

È stata inoltre istituita una casella mail specifica per le domande dei dipendenti, alle quali rispondono esperti, tra cui medici specializzati dell’Istituto Sacco di Milano e della Città della salute di Torino. I fornitori sono stati invitati ad attenersi alle stesse misure adottate dalla Banca.

Pubblicato il 24 Febbraio 2020
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