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Florovivaisti in ginocchio, la Regione: “Serve fondo di compensazione per la merce distrutta”

Solo in provincia di Varese le aziende del settore sono 957. Normalmente nel periodo compreso tra gennaio e maggio si genera circa il 75% del reddito. Ora sono bloccate dall'emergenza Covid-19

fiori

Il settore del florovivaismo, di cui la Lombardia con 7.000 aziende rappresenta una delle realtà leader a livello nazionale, è tra i più colpiti dall’emergenza legata alla diffusione del coronavirus, con le difficoltà di esportazioni delle merci e la chiusura di tutto il canale retail.

“Questa filiera – ha dichiarato Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia – necessita di una strategia di sostegno ad hoc con misure specifiche che abbiamo sollecitato come sistema delle Regioni al ministero dell’Agricoltura”. “Rischiamo – ha evidenziato l’assessore – che alla fine della crisi molte aziende per evidenti crisi di liquidità non siano in grado di rinnovare la produzione e quindi chiudano i battenti”. “Bisogna predisporre, anche agendo sui fondi comunitari, un sistema di compensazione – ha aggiunto – del prodotto mandato a macero per evidenti motivi di chiusura dei mercati, al fine di garantire una adeguata liquidità alle imprese”. “Per questo – ha rimarcato Rolfi – siamo a disposizione come Regione per trovare le modalità di calcolo delle derrate distrutte”.

Il blocco nel momento peggiore

Nel periodo compreso tra gennaio e maggio si genera circa il 75% del reddito delle aziende florovivaistiche, specialmente quelle del ciclo breve e delle piante in vaso e recise, ragione per cui la crisi per questo specifico settore rischia di essere particolarmente grave.

“Parliamo di un comparto – ha aggiunto Rolfi – costituito anche da aziende giovani, dinamiche, che hanno sostenuto investimenti ingenti per attrezzarsi a norme sempre più stringenti senza peraltro beneficare di grandi risorse dai piani di sviluppo”. “Grazie anche all’azione della Regione Lombardia – ha proseguito – ora è possibile la consegna a domicilio dei prodotti orticoli, ma questa misura, per quanto utile, non basta”. “Il Governo – ha rimarcato – deve mettere a fuoco la specialità di una filiera nella quale l’Italia si distingue per qualità, biodiversità e varietà di produzione”.

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DPCM ferma tutte le attività

Sul capitolo manutentori del verde, si conferma invece quanto espresso anche da Assofloro: vengono fermate tutte le attività, non essendo la categoria espressamente indicata in quelle essenziali dell’allegato 1 DPCM ed essendo prevista, nel contempo, la sospensione generale dei cantieri dall’ordinanza regionale firmata dal presidente Fontana.

“Ringrazio – ha concluso l’assessore Rolfi – Anci Lombardia nella persona del presidente Guerra, con il quale ho parlato nei giorni scorsi, per l’attenzione che ha voluto prestare al tema richiamando le amministrazioni comunali affinché la sospensione dei lavori e cantieri relativi al verde pubblico, in osservanza delle norme varate, non compromettano i contratti stipulati dalle aziende di manutenzione”.

Le aziende del florovivaistico in Lombardia suddiviso per provincia

Bergamo 816
Brescia 930
Como 549
Cremona 120
Lecco 460
Lodi 125
Mantova 418
Milano 1.107
Monza Brianza 545
Pavia 336
Sondrio 125
Varese 957
Totale Lombardia 7006

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Pubblicato il 24 Marzo 2020
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