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L’odissea di Annamaria

Annamaria Fumagalli, mamma del runner varesino Luca Papi, racconta il viaggio per rientrare in Italia dalle Canarie. "La situazione sanitaria qui è tra le migliori e dovremmo tutti ringraziare chi si dedica a questa difficile opera con così tanto amore e dedizione"

Il viaggio di Annamaria

“Sono la mamma di Luca Papi.  Abito a Varese a Sacro Monte e sto cercando di tornare a casa”.

È iniziata così, con una email piena di foto, la “conversazione” con Annamaria Fumagalli. Il suo racconto di viaggio ci ha accompagnato per quasi due giorni. Lei è la mamma del runner varesino che ha vinto per due anni consecutivi l’ultra trail delle Canarie.

In un periodo diverso il rientro a casa avrebbe richiesto poche ore e un volo diretto su Malpensa o Orio al serio. In questi giorni tutta l’Europa è scossa dalla diffusione del coronavirus e così dalle popolari isole sono volati a Madrid e da lì a Parigi. Il resto lo facciamo raccontare ad Annamaria che ci ha tenuti informati in diretta nei vari passaggi fatti per tornare a casa a Varese.

“Assieme a me c’è un altro trailer che aveva corso alla transgrancanaria 360 piazzandosi diciottesimo e anche lui rimasto bloccato a Madrid.  Poi arrivato fortunosamente a Parigi ospite di mio figlio.

Siamo partiti assieme. Io vado a Varese e lui a Piacenza. Per ora siamo a Ventimiglia sul treno per Genova.  Da lì speriamo di trovare collegamenti per la nostra destinazione finale.  Vi farò sapere come prosegue il viaggio. Praticamente autobus vuoti e treno quasi vuoti.

Finalmente, ore 14.30 arrivati a Genova.  Stazione praticamente vuota, treni cancellati, viaggiano solo quasi quelli locali. Primo e probabilmente unico treno per Milano alle 17.45. Arrivo previsto a Rogoredo  verso le 19.20, da lì nuovo cambio poi se ce la faccio ho il treno per Varese alle 19.33 da porta Vittoria. L’altro trailer che viaggia con me, diretto a Piacenza ha il treno alle 18.00. Per ora  siamo accampati al bar. Riusciremo alla fine ad arrivare a casa? Fateci gli auguri”.

L’odissea, senza alcuna polemica prosegue con il racconto in diretta ed email dopo email Annamaria racconta il viaggio.

“Sono finalmente sul treno per Milano. Partito in perfetto orario e dovrei essere a Milano alle 19.37. Da li primo treno per Varese e finalmente a casa”.

Il giorno dopo…

“Buongiorno. Arrivata giovedì sera tardi a Varese, finalmente ritrovato mia figlia le due nipotine e il mio gatto, quassù al sacro Monte,  mi  sono presa un giorno di riposo.  Ora mi sto facendo i 15 giorni di quarantena ma vorrei comunicarvi qualche riflessione.  Mentre a Genova attendevamo il treno per Milano abbiamo incontrato altri che come noi stavano cercando di tornare a casa. È una cosa di cui qui si parla poco ma dovremmo pensare anche a chi per sua sfortuna si trova all’ estero e non riesce a tornare.  La Farnesina in questo caso davvero aiutava poco. Ci sentivamo abbandonati ed abbiamo dovuto arrangiarci da soli.

“In particolare una signora che proveniva dall’Inghilterra.  Ci ha parlato della situazione sanitaria di lassù.  E di come, visto come si stava evolvendo la situazione, avesse deciso di rientrare, per lei che ha un buon lavoro lassù quasi una fuga. Come lei altri,  studenti,  tutti arrivati il giorno prima a Parigi poi aereo fino a Nizza infine taxi e treno per Genova.  Tutti felici di poter tornare in Italia. So che ve ne sono altri ancora all’ estero e non so se tutti riusciranno a rientrare. Personalmente sono felice di essere a casa,  soprattutto per la situazione sanitaria che qui è davvero tra le migliori e dovremmo tutti ringraziare chi si dedica a questa difficile opera con così tanto amore e dedizione”.

Le riflessioni riguardano tutti noi.

“Sono convinta che se stiamo tutti uniti e decisi a rispettare le regole che ci chiedono i nostri governanti ce la faremo davvero.  Non molliamo”.

Pubblicato il 21 Marzo 2020
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