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“Siamo a caccia di Pokemon”, denunciati

Diverse le denunce della Polizia per persone che non hanno rispettato le norme legate agli spostamenti. Non di rado alla violazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri si sono aggiunti altri illeciti

pokemon go

Hanno violato le norme per il contrasto al Coronavirus, avevano in tasca qualche grammo di hashish e l’hanno fatto per un motivo quasi incredibile: la caccia ai Pokemon. È infatti con questa motivazione che una coppia di fidanzati 20enni ha cercato di giustificare la propria presenza per le strade di Busto Arsizio.

Gli agenti del Commissariato di via Foscolo si sono infatti sentiti dire che il motivo per cui questa coppia era davanti al cimitero della città era appunto legata al gioco Pokemon GO. Una giustificazione che, naturalmente, non rientra tra quelle consentite e che è fruttata ai due giovani una denuncia oltre alla segnalazione alla Prefettura per i 2,5 grammi di hashish in tasca.

Durante i controlli effettuati dalla Polizia sono state denunciate anche altre persone. Non di rado alla violazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri si sono aggiunti altri illeciti penali o amministrativi, che hanno comportato ulteriori denunce, contestazioni e provvedimenti.

E’ questo il caso di due pregiudicati in trasferta da Milano a Busto Arsizio con la seguito arnesi da scasso che, fermati a bordo di un’auto in zona Buon Gesù. Questi hanno tentato di far credere agli Agenti di essere diretti in ospedale per fare visita a un amico ricoverato dopo un incidente. E’ bastata una rapida verifica per accertare che nei reparti non era stato ricoverato nessuno che rispondesse al nome del fantomatico amico dei due, che invece, sottoposti a perquisizione, sono stati trovati in possesso degli strumenti da scassinatori.

Denunce ed espulsioni sono scattate anche per sei sudamericani, sorpresi a partecipare ad una movimentata festa nell’abitazione di un loro connazionale, incuranti degli schiamazzi percepibili fin dalla strada e della mancanza, almeno per alcuni di loro, del permesso di soggiorno.

“Spostamenti solo per motivi di lavoro, salute o necessità“

Pubblicato il 17 Marzo 2020
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