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Un mese di emergenza coronavirus: 280 i pazienti curati. E si continua

La Valle Olona si prepara ad aumentare la sua capacità di altri 160 letti. Impegno, senso di appartenenza e professionalità che il direttore ha voluto sottolineare con gratitudine

ospedale busto arsizio

Era il 28 febbraio 2020. Una settimana dopo il primo caso di coronavirus scoperto in Lombardia, l’ospedale di Busto Arsizio iniziava la sua battaglia contro il Covid 19.

Da quel giorno, 280 sono stati i pazienti presi in carico da medici, infermieri, ausiliari e tecnici dell’Asst Valle Olona. 33 sono gia rientrati a casa dopo aver superato la malattia, mentre 41 sono stati trasferiti presso altre strutture. Ventisei, invece, i malati che sono stati vinti dal virus.

L’andamento di un mese intenso e carico di sofferenza ma anche passione e professionalità sono stati raccontati dal direttore generale Eugenio Porfido che ha scritto una lettera di ringraziamento a tutti i dipendenti impegnati in uno sforzo davvero epico:


«I
l 28 febbraio di quest’anno è stato ricoverato presso un nostro ospedale il primo paziente COVID-19 positivo.

Da allora abbiamo accolto e curato 281 pazienti, 33 sono stati dimessi e 41 sono stati trasferiti presso altre strutture.

Ventisei persone affidate alle nostre cure sono decedute e ai loro familiari e parenti è rivolto il nostro commosso cordoglio.

Oggi 182 pazienti sono ricoverati presso i nostri ospedali e abbiamo, in tempi veloci, raddoppiato i posti letto di terapia intensiva disponibili in Azienda per i casi più gravi (38 posti letto).

E’ stato attivato un servizio di supporto psicologico per gli operatori e un call center in grado di fornire informazioni ai parenti dei ricoverati e ridurre la sofferenza del distacco dai propri cari.

Siamo anche in grado di accogliere ulteriori 70 malati, che nei prossimi giorni potranno aumentare di altri 90 (garantendo una ulteriore ricettività di 160 posti letto), a cui si aggiungeranno 30 posti letto dei pazienti in attesa di dimissione.

Quanto siamo riusciti a fare e continueremo a fare è stato possibile grazie alla vostra professionalità, impegno e senso di responsabilità.

Quanto viviamo ogni giorno ha profondamente modificato il nostro modo di lavorare, i nostri assetti organizzativi e la quotidianità professionale di molti di noi, ma ha reso possibile scoprire un senso di appartenenza che qualcuno forse pensava assopito e aumentare la consapevolezza del vostro importante ruolo nei momenti difficili dell’intera collettività.

Continueremo come siamo abituati a fare nel rispondere al bisogno di chi soffre ed accompagnarlo nella cura: sempre più uniti non ci fermeremo nel cooperare tutti per raggiungere l’obiettivo comune.

Il Direttore Generale
Dott. Eugenio Porfido»

Pubblicato il 24 Marzo 2020
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