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71 sindaci scrivono ad Ats Insubria: “Servono coordinamento e scambio di informazioni”

La decisione dopo la nota inviata alle amministrazioni comunali il 31 marzo, con la quale si chiedeva ai sindaci di “elevare in via autonoma provvedimenti di quarantena a carico dei soggetti positivi al Covid-19”

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71 sindaci delle provincie di Varese e Como hanno scritto ad Ats Insubria (e in copia alle Prefetture di Varese e Como) per avere chiarimenti e chiedere maggiore collaborazione.

Il tutto dopo la nota inviata alle amministrazioni comunali il 31 marzo, con la quale si chiedeva ai sindaci di “elevare in via autonoma provvedimenti di quarantena a carico dei soggetti positivi al Covid-19”.

Una cabina regia provinciale per gestire l’emergenza coronavirus

Un’unità di crisi con i sindaci del territorio coordinati da Ats Insubria per coordinare gli interventi di assistenza per l’emergenza sanitaria era stata istituita dopo l’invio di una prima lettera con la quale 62 primi cittadini chiedevano un maggior coordinamento per affrontare l’emergenza. Il tavolo si è però riunito una sola volta, senza peraltro dare indicazioni specifiche.

Ecco il testo della lettera inviata dai sindaci ad Ats Insubria:

Noi sottoscritti Sindaci, scriviamo la presente per chiedere chiarimenti in merito alla circolare emanata da ATS in data 31.3.2020, avente vigore dal 2.4.2020, in cui si prescrive ai Sindaci di elevare in via autonoma provvedimenti di quarantena a carico dei soggetti.

Ci permettiamo di evidenziare come il provvedimento appare un tentativo di riversare sui Sindaci e sui Comuni responsabilità proprie dell’ATS, cui la stessa avrebbe dovuto fare fronte adottando sin dall’inizio le misure precauzionali ora tardivamente demandate ai Sindaci e senza per altro alcun adeguato passaggio di consegne dal momento che, come denunciato nelle scorse settimane, i dati di cui disponiamo in ordine ai quarantenati ed isolati sono del tutto parziali. Infatti, pur ribadendo la nostra disponibilità, costantemente dimostrata in queste settimane, anche attraverso il nostro personale e i nostri uffici, di collaborare con ATS per il contenimento dell’epidemia, occorre sottolineare che le prerogative vanno esercitate secondo i rispettivi ruoli. Il Sindaco, infatti, è sì Autorità sanitaria locale, ma non può certo sostituirsi, per competenze e funzioni, al ruolo dell’Autorità medica.

Se, infatti, dovessimo ammettere che il provvedimento richiesto debba essere adottato dai Sindaci sulla base della semplice conoscenza empirica del possibile contagio e/o del possibile contatto, ciò significherebbe consentire una inammissibile interferenza dei Sindaci anche sull’operato dei medici, senza contare il grande rischio di emettere ordinanze di quarantena sulla base di dati non reali. Il provvedimento, inoltre, non prevede alcun genere di coordinamento preventivo tra ATS e Comuni – che peraltro non è mai stato attivato sin d’ora nonostante, ripetesi, l’epidemia sia in corso da quasi due mesi – né alcun preventivo scambio di informazioni, rischiando così di risolversi in una inutile duplicazione di provvedimenti a carico dei medesimi soggetti da parte delle diverse autorità incaricate di vigilare sul rispetto delle prescrizioni di cui alle ordinanze governative e regionali, operanti allo stato ciascuna in via autonoma, (ATS, Sindaci, Prefettura e Polizia Locale).

Coordinamento e scambio di informazioni che, al contrario, non solo in questo momento di estrema criticità devono ritenersi imprescindibili, ma che avrebbero dovuto essere attivati sin dall’inizio, proprio al fine di evitare inutili quanto controproducenti falle nelle informazioni, tali da impedire una esatta mappatura dei contagi e dei contatti, così ritardando se non addirittura compromettendo l’adozione dei necessari provvedimenti in prevenzione della diffusione dei contagi e a tutela della popolazione.

Un utile esempio la possibilità di individuare alberghi, strutture ove collocare le persone in quarantena o isolamento che non possono trascorrere tale periodo nella propria abitazione. In tale ottica ci permettiamo di rilevare, inoltre, come il provvedimento non prevede neppure un coinvolgimento della Prefettura, soggetto cui pure è demandato il compito di vigilare sul rispetto delle prescrizioni da parte dei cittadini in quarantena e/o in isolamento fiduciario. In particolare, ritenendo che in questo difficile frangente, la cooperazione e la condivisione delle informazioni da parte di tutti i soggetti coinvolti siano uno dei principali strumenti per vigilare sul rispetto delle regole da parte della popolazione, così impedendo una incondizionata circolazione dei cittadini ed una conseguente diffusione dei contagi, invitiamo ATS Insubria ad annullare in autotutela il provvedimento in vigore dal 2.4.2020, accogliendo le nostre osservazioni e chiarendo i vari aspetti sopra citati.

Chiediamo a tal fine, in tempi brevissimi, la costituzione di un tavolo di confronto che veda la partecipazione di ATS, del Consiglio dei Sindaci e di Prefettura, finalizzato a creare la più ampia collaborazione e condivisione di informazioni tra tutti i soggetti coinvolti, per concordare protocolli e modalità di lavoro utili al fine di tracciare una mappa il più possibile precisa ed attuale dei contagi e dei possibili contatti e da rendere dunque più efficiente la rete di interventi e di controlli.

Distinti saluti

71 sindaci della provincia di Varese e Como

Pubblicato il 05 Aprile 2020
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