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La solitudine e la torta lasciata fuori casa: il Coronavirus raccontato al “The business standard”

Nasirul Islam racconta la malattia del padre, Serajul Islam, positivo al Coronavirus e la sua solitudine nella casa di Gallarate al quotidiano indiano "The business standard"

Nasirul Islam

“La notte sembrava più lunga del solito per suo figlio Nasirul – l’unico al suo fianco. La madre e il fratello più giovane sono in Bangladesh. Fuori le strade di Gallarate erano vuote a causa del lockdown. Dentro casa, il ventinovenne Nasirul, con febbre e difficoltà respiratoria, premeva un asciugamano bagnato sulla fronte del padre per far scendere la febbre “

Quella nottata è il preludio dell’esperienza del Coronavirus raccontata al The business standard, giornale indiano, dal giovane fotografo Nasirul Islam: suo padre, Serajul Islam, è stato ricoverato in ospedale e lui è rimasto a casa da solo, in quarantena, attanagliato dalla preoccupazione, dalla paura e della solitudine.

Ne è uscito l’articolo “What does it mean to live close to death?”, un secco e toccante resoconto dell’abisso in cui si precipita a causa del Covid-19.

I due, originari del Bangladesh, vivono a Gallarate. Serajul Islam è stato ricoverato in ospedale il 10 marzo: «Quella è stata l’ultima volta che l’ho visto», racconta il figlio. Il padre è stato in ospedale per dieci giorni in isolamento ed è risultato positivo al Covid-19 il 20 marzo.

Anche Nasirul era da solo, a casa, con i sintomi del virus, ma più lievi: la sua solitudine era interrotta dalle chiamate in ospedale per sincerarsi della salute del padre e da quelle in Bangladesh per informare il resto della famiglia. «Non ero preoccupato per me, ma per mio padre», racconta Nasirul al quotidiano, «la sua salute era peggiorata».

Islam ha ricevuto la chiamata del sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, che gli ha detto: «Se hai bisogno di aiuto chiamami». «Mi sono sentito meglio», spiega il fotografo, che ha sperimentato la “solidarietà a distanza sociale”, come la torta lasciatagli davanti casa da parte di un suo amico.

Quanto all’isolamento e alla solitudine in quarantena, racconta così: «cadi in depressione. L’incertezza prende il sopravvento su di te e hai la sensazione che tutto cada a pezzi. In ogni caso devi credere che tutto andrà bene».

Serajul Islam nel frattempo è migliorato, starà in un centro di isolamento per un’altra settimana: se il test risulterà negativo per due volte nell’arco di ventiquattro ore, potrà tornare a casa da suo figlio.

 

 

 

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com
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Pubblicato il 06 Aprile 2020
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