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No Fly Italia e le richieste stringenti per ripartire

I comitati riottosi con gli aeroporti italiani hanno inviato un documento ai ministeri ed Enac per chiedere che le compagnie aeree forniscano dati dettagliati

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I comitati della rete No Fly Italia tornano a farsi sentire. Con una lettera a Enac e ai ministeri dell’Ambiente, dei Trasporti, della Salute e dell’Interno, hanno sottolineato come il trasporto aereo abbia avuto “un ruolo fondamentale nella diffusione del coronavirus”, chiedendo più trasparenza dalle compagnie aeree.

”In data 11/06/2020 – hanno scritto in un comunicato congiunto le varie sigle che confluiscono nella No Fly Italia – i Comitati della rete nazionale NO FLY ITALIA al fine di tutelare la salute delle popolazioni, dei piloti, degli equipaggi e dei passeggeri hanno notificato a ENAC, al Ministero dei Trasporti , al Ministero dell’Ambiente, al Ministero della Salute e al Ministero dell’Interno un documento ove è stato evidenziato che il trasporto aereo ha avuto un ruolo determinante nella diffusione della pandemia COVID-19: per impedire il diffondersi del contagio devono quindi essere previsti, anche in futuro, obblighi stringenti di prevenzione basati sul distanziamento sociale, così come previsto in tutti gli altri settori come i trasporti pubblici urbani, le scuole, gli uffici pubblici, ristoranti e le spiagge. Le compagnie dovranno fornire l’elenco delle proprie flotte con dati dettagliati degli aeromobili che utilizzano filtri HEPA. La stessa funzionalità ed operatività in volo dei filtri HEPA dovrà essere sottoposta a check periodici e warning on-board. I Comitati hanno evidenziato che l’utilizzo sistematico dei filtri HEPA, pur fondamentali per fronteggiare il rischio “contagio” come rilevato da Enti internazionali, non è in grado di impedire l’assoluta proliferazione del COVID-19. In calce al documento la rete No fly Italia ha espressamente invitato, ciascuno per le proprie competenze a varare, con la massima urgenza e tempestività, misure adeguate di distanziamento e igienizzazione negli aeroporti italiani e sugli aerei delle aerolinee che operano in Italia , disponendo altresì che le predette misure siano tradotte in norme generali standard da applicare anche in un prossimo futuro, così da impedire che possa ripetersi il diffondersi di qualsiasi altro fattore di tipo infettivo in grado di causare danni irreparabili alla popolazione quali quelli che sono stati causati dalla pandemia da COVID”.

Pubblicato il 12 Giugno 2020
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