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Sono passati quattro mesi ma Trenord non rimborsa ancora gli abbonamenti

La questione si è trasformata anche in un rimpallo o in uno scontro tra istituzioni, con la Regione che dice che il governo deve mettere risorse in più, altrimenti non ce la fa a rimborsare

Treno trenord coronavirus

Son passati quattro mesi dalla “zona rossa” a Codogno, poco meno dal lockdown scattato l’8 marzo. E i pendolari aspettano ancora il rimborso degli abbonamenti già acquistati e mai usati a causa delle limitazioni ai trasporti e dello smart working imposto dalla prevenzione del contagio.

A distanza di due mesi dalla possibilità di presentare la domanda, la vicenda fa arrabbiare molti pendolari che ci hanno segnalato la questione o chiesto aggiornamenti: «Ma quando ci daranno i rimborsi?».

La questione rimane sospesa. Anche perché – tanto per cambiare – si trasforma anche in un rimpallo o in uno scontro tra istituzioni, con la Regione che dice che il governo deve mettere risorse in più, altrimenti Palazzo Lombardia (socia di Trenord, attraverso FerrovieNord) non è in grado di far fronte all’impegno di spesa.

In mezzo a tante righe su modalità e possibilità di accedere al rimborso, sulla pagina dedicata del sito di Trenord la parte sostanziale sta alle prime due righe: “L’attività di Gestione Rimborsi per Emergenza Sanitaria è momentaneamente sospesa nelle more della definizione di tale attività da parte del Governo nazionale, Regioni e altri Enti committenti del servizio“.

Il punto è questo: il servizio di trasporto regionale è finanziato dalla Regione (affidato con contratto di servizio a Trenord) ma le risorse programmate ovviamente facevano i conti con la normalità, mica con i contraccolpi di mesi di mancati introiti. L”assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi, ha già detto che la Lombardia non è in grado di far da sé e che ha bisogno del governo centrale. «Il Governo deve recuperare risorse adeguate per rimborsare gli utenti del servizio ferroviario e del Trasporto pubblico locale che non hanno utilizzato l’abbonamento in questi mesi di lockdown».

Terzi ha chiesto «stanziamenti specifici e significativi» e dice che «i 500 milioni previsti a livello nazionale non bastano nemmeno a coprire i mancati ricavi di questa prima fase dell’emergenza, dato che per i primi due mesi di lockdown il danno economico subito dal Tpl compreso il servizio ferroviario ammonta a livello nazionale ad almeno 600 milioni di euro».

Traduzione più immediata, per i pendolari: non ci sono soldi neppure per rimborsare gli abbonamenti di marzo.
E quindi? Quindi si deve aspettare, Regione rimanda al governo e Trenord aspetta anche lei. «Eventuali novità saranno tempestivamente pubblicate su questa pagina», dice il sito di Trenord. Altre prospettive per ora non sembrano esserci.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 29 Giugno 2020
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