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Elezioni a Somma lombardo, l’intervista ad Alberto Barcaro

Leghista, in politica dal 2010, dice che quella del 2020 sarà "l'unica campagna elettorale come candidato sindaco". Con lui ci sono Lega, Forza Italia e Fai Centro con Somma Ideale

Elezioni somma lombardo

Tre aspiranti al ruolo di primo cittadino di Somma Lombardo.  Tre interviste per conoscerli meglio e capire i punti chiave del programma. Qui trovate invece lo speciale con tutti i nomi, i simboli e le news

 

Alle elezioni amministrative 2020 a Somma Lombardo Alberto Barcaro, leghista, è il candidato sostenuto da Lega, Forza Italia e da Fai Centro con Somma ideale, formazione nata dalla fusione tra la civica Siamo Somma e la componente più politica di Lombardia Ideale.

Militare dell’Aeronautica, maresciallo dal 1991, assegnato «a Cameri dal 2014», dopo aver servito anche in altre strutture dell’Ami, come Gallarate e Linate. «In politica dal 2010, con la candidatura nella lista Lega: sono entrato in consiglio nel 2011 dopo la rinuncia di altro consigliere, poi sono diventato capogruppo e assessore fino al 2015,  dal 2018 consigliere provinciale con delega alla Protezione Civile,  «che mi ha dato modo di conoscere un mondo bellissimo che va oltre quel che mi immaginavo». Con un pizzico di amara ironia dice: «Sono stato sfortunato, mai un attimo di pace», riferendosi a tre anni complessi, con due grandi incendi sopra Varese, all’emergenza Covid, fino all’ultima emergenza di cui si sta occupando, quella idrogeologica in val Veddasca.

Sposato, ha una figlia di 19 anni (candidata consigliere, «lei ha curato la sistemazione finale del programma») e uno di 16. Ha una grande passione per lo sport, «da ragazzino ho provato di tutto, ma  il cuore è rimasto al calcio»: milanista, è stato giocatore fino al 2002, poi allenatore, infine arbitro per sette anni, con responsabilità dei corsi della sezione Aia di Gallarate.

«La mia prima campagna elettorale da candidato sindaco, di certo intensa» dice davanti a un caffè in uno dei bar vicino al municipio. «Parleremo con i cittadini, su un programma suggerito dagli stessi cittadini, non parleremo per forza contro: ci sono cose su cui questa amministrazione ha sbagliato o ha mancato di coraggio, ma saranno i cittadini a giudicarla. Secondo noi si poteva gettare maggiormente il cuore oltre all’ostacolo, hanno avuto anni i cui le maglie del rigore finanziario erano allentate e arrivavano finanziamenti da enti superiori».

Elezioni amministrative 2020 a Somma Lombardo: lo speciale con tutti i nomi, i simboli e le news

Partiamo dalla coalizione, che riunisce tutto il centrodestra tranne Fratelli d’Italia…
«Si era iniziato già nel 2019 un percorso di incontri tra tutte le forze politiche del centrodestra, anche quelle (come la lista di Bollazzi) che poi non si sono presentate a questo giro. Uscì il mio  nome, la Lega disse che si sentiva di andare da sola, ma non abbiamo fatto nessuna imposizione» risponde Barcaro, mostrando di voler chiarire l’origine della rottura con FdI.
«Al momento in cui si doveva prendere una decisione Forza Italia e Siamo Somma hanno detto che concordavano sul nome di Barcaro, Fratelli d’Italia ha proposto Scidurlo. La sezione e Matteo Bianchi mi ha consigliato di trovare accordo largo senza veti persone e confermare alleanza con FdI. Si era detto che se c’era un civico con una particolare forza si poteva valutare, ma non è arrivato e si è continuato il percorso unitario. Poi loro di Fratelli d’Italia sono usciti in quel modo: per me è stata una pugnalata, un peccato anche perché in consiglio si era iniziato un percorso costruttivo. La stessa uscita su Forza Italia (a inizio 2020 Barcaro escludeva la presenza di una lista degli azzurri, ndr) era legata all’ipotesi, in quel momento, di una civica forte in cui confluisse anche FI. Quella uscita non fu una gaffe, la rivendico: perché ha dato agli amici di Forza Italia la forza per ripartire convintamente e su basi nuove. E anche per questo mi spiace che ci sia ancora chi addita FI e associa il centrodestra con Mensa dei Poveri» (il riferimento è all’hashtag #maiconmensadeipoveri usato in diversi post dalla coalizione di Bellaria)

Chiudiamo subito il tema politico: che margini ci saranno per un eventuale ballottaggio?
«Non ci rivolgeremo agli elettori di Fratelli d’Italia: se io per FdI sono inadeguato al primo turno, lo sarei anche al secondo. Non voglio perdere la faccia di fronte ai sommesi e ai 48 che si candidano consiglieri con me. Se FdI mi avesse detto che c’era un problema di programma, avremmo potuto cercare un punto di convergenza al ballottaggio, ma dandomi dell’ “inadeguato” hanno chiuso le porte. Abbiamo cercato un accordo, mi hanno detto di aspettare e alla fine mi sono trovato al mercato con i manifesti simboli di Fratelli d’Italia e loro che avevano già rotto. Alle 12 di quel giorno mi hanno scritto su Whatsapp la loro decisione, dopo che già avevano inviato nota ai giornali da un’ora».

Come è cambiata Somma in questi anni?
«Sotto il profilo del lavoro oggi vediamo una grande crisi del commercio, anche se non posso additare grandi responsabilità solo all’amministrazione. Certo la squadra di Bellaria poteva trovare soluzioni più interessanti, magari anche a favore dei giovani che volevano investire, c’erano anche dei fondi di Regione Lombardia. Una delle più questioni più grandi è il problema del Sempione che taglia l’abitato, l’assenza di un centro e di una vera piazza: noi su questo vogliamo discutere con tutti, condividere, senza imporre, partendo anche dallo stesso Piano Urbano del Traffico già preparato. La tangenziale, per ora, resta un disegno: il solo Comune non può realizzarla. Però potrebbero arrivare fondi per esempio per Olimpiadi, discutiamone anche nell’ambito del Masterplan 2035. Da un punto di vista ideale la soluzione migliore sarebbe averla interrata». 

Somma città policentrica, fatta anche di quartieri e frazioni. Come valutate gli strumenti di partecipazione fin qui? Quali proposte portate?
«Nei giorni scorsi è nata una polemica su facebook sulla mia idea dei consigli comunali itineranti: noi reputiamo fondamentali i quartieri per la partecipazione dei cittadini, apprezziamo il bilancio partecipato ma se le assemblee coinvolgono solo poche decine di persone non basta. Non vogliamo poi arrivare a delegare le scelte: l’idea dei consigli comunali itineranti è allora un modo far riavvicinare la cittadinanza alla politica mantenendo una centralità dell’amministrazione e del confronto tra i consiglieri. Da un punto di vista della partecipazione, anche queste elezioni sono un segnale negativo: se Bellaria cinque anni fa parlava di sette candidati come un segnale di voglia di partecipazione, deve prendere atto che dopo cinque anni ci ritroviamo con solo tre candidati, di cui uno per di più arrivato in corsa, ad agosto. E anzi: una delle liste di Bellaria non è persino riuscita a completare i posti in lista» (riferimento a Somma Civica, che ha presentato un nome in meno del massimo ammesso)

Tema centrale per Somma è il rapporto con Malpensa. Sono stati prorogati i termini per le osservazioni, voi che posizione esprimereste sul Masterplan, il documento che guida la crescita dell’aeroporto fino al 2035?
«Sulle osservazioni al Masterplan non è neppure stata convocata una commissione consiliare: potrei liquidare il tema dicendo che non siamo stati convocati, in questo caso come anche nel caso del parere negativo sulla ferrovia… Rispetto al vecchio Masterplan questo nuovo piano ha un impatto ambientale minore, a partire dalla rinuncia alla terza pista. Di fronte ai progetti di Sea, che deve fare business, una politica forte deve fare squadra e far valere le necessità dei territori. Trovo opportuno incaricare una persona esterna, un tecnico che abbia uno sguardo super partes e dia continuità al di là dell’avvicendarsi delle amministrazioni» (tra i Comuni del Cuv, per la cronaca, vanno al voto anche Casorate Sempione e Golasecca). 

Le opere pubbliche spesso sono un po’ un catalogo di mille aspetti, per questo chiediamo: ci indichi tre opere centrali per Somma, di iniziativa comunale o su cui il Comune deve cercare condivisione
«Sicuramente l’intervento sulle Fattorie Visconti, che darebbe una visione al centro storico, per dare quello che manca a Somma: come dimostra il lascito Aielli servono risorse esterne per partire, non bastano Comune o SPES. Sulle Fattorie noi abbiamo scritto nel programma che cercheremo un coinvolgimento dell’Is Ponti e del Comitato Fattorie Visconti, realtà che – anche da noi del centrodestra in passato – non è mai stata inserita nell’albo delle associazioni.
Altra opera necessaria è quella sull’area del Mossolani: servono strutture sportive , anche solo un percorso vita che oggi manca, il periodo Covid ci ha mostrato anche il bisogno di aree di svago locali. Cittadinanza e società sportive chiedono un futuro per quell’area: torniamo a cinque anni fa, ma questa volta si deve andare avanti con la massima condivisione di qualsiasi intervento, non ripetendo l’errore nel 2014».

Va bene, ma quindi cosa mettereste al Mossolani?
«Sicuramente qualche campo in sintetico, magari con modalità d’uso flessibile, convertibile da uno sport all’altro. MA dobbiamo partire: ad oggi l’amministrazione neppure ha saputo acquisire tutte le piccole aree che servono.
Infine l’ultimo è un progetto per l’area Marconi, con nuove strutture da affidare a Spes. Penso anche a una riqualificazione del seminterrato della biblioteca che si potrebbe usare anche per un centro estivo, una esigenza sentita dalle famiglie. Infine è assolutamente necessaria una videosorveglianza: in questi giorni abbiamo avuto anche degli scippi, è doveroso avere una vera videosorveglianza funzionante».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 16 Settembre 2020
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