Gallarate dice addio all’artista Gigi Sandroni
Pittore, scultore e designer, era tra i promotori del Premio Nazionale d'Arti Visive "Città di Gallarate"
Gallarate dice addio a Luigi Sandroni, artista (e designer) attivo dall’inizio degli anni Cinquanta, da trent’anni anche nel gruppo promotore del Premio Nazionale d’Arti Visive “Città di Gallarate”.
Dopo gli studi superiori all’Accademia Cimabue di Milan e all’Accademia di Brera, per moltissimi anni designer in campo tessile – radicatissimo dunque nella storia della città – e grafico pubblicitario, si è interessato anche di fotografia e cinema.
Dalla pittura e dalla grafica, a partire dalla metà degli anni Ottanta è approdato anche all’uso del computer nella comunicazione visiva, quasi un pioniere. Il tratto essenziale del grafico si è fatto quasi metafisico e sintetico, andando oltre l’arte figurativa, in una infinita ricomposizione del quadrato come elemento ordinatore.
Dalla “melanconica irrequietezza” che La Prealpina vedeva nelle opere d’esordio arriva ad un’arte che interpreta una “condizione di costrizione, d’isolamento, d’incomunicabilità, ma anche di globalizzazione, dell’uomo contemporaneo”, come disse Silvio Zanella a proposito della sua opera Il Giudizio (1997).
Sfera in scaffale, 1992
Negli anni Duemila arriva a concepire una mostra online, smaterializzata, a fotografare l’entrata definitiva nella dimensione digitale. E al contempo riordina ed espone le sue opere più figurative, quelle dedicate ai paesaggi della montagna, con scorci della valle d’Aosta.
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