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I colori illuminano villa Montevecchio di Samarate: mercoledì “in rosso” contro la violenza sulle donne

Le luci nella torretta della villa neogotica stanno diventando un linguaggio usato per comunicare le diverse ricorrenze. La prossima sarà la Giornata internazionale contro la violenza di genere

Luci e colori Villa Montevecchio

Villa Montevecchio si tinge di rosso, come denuncia della violenza contro le donne. Un segno ben visibile a Samarate, per la Giornata internazionale per il contrasto alla violenza di genere, fissata per il 25 novembre.

Alla sera del 25, racconta il presidente di Fondazione Montevecchio Eliseo Sanfelice, la torretta della villa – elemento di richiamo, ben visibile, elevata com’è sulla collinetta che dà il nome all’edificio – sarà illuminata di rosso.

Non è un segnale isolato, anzi: «Nel 2018, per iniziativa del presidente di allora Tiziano Zocchi, abbiamo installato la panchina rossa ancora oggi presente. Nel 2019 abbiamo proposto il “muro delle bambole” (installazione temporanea ispirata ad un’opera milanese, ndr), in questo 2020 Villa Montevecchio si tingerà di rosso: tutto questo per ricordare la data del 25 novembre».

La torretta di Villa Montevecchio illuminata da una luce colorata sta diventando quasi una consuetudine: valorizza un elemento visibile nel paesaggio urbano e anche sentito come simbolo collettivo dalla popolazione samaratese (è bene del Comune da fine anni Settanta).

Così nel mese di novembre le finestre della torretta neogotica sono state illuminate a formare un tricolore, simbolo di unità, «per dare forza alla battaglia che, in questo periodo, si sta affrontando a causa dell’emergenza Coronavirus»: il verde, il bianco e il rosso della bandiera italiana «per ribadire come l’unità e la coesione sociale siano i valori fondanti della nostra società. Anche e soprattutto nei momenti come quello presente, di grande difficoltà e incertezza, un ringraziamento forte va fatto a chi ci amministra nei vari livelli»

Il 20 novembre invece il colore verde ha celebrato – sempre dall’alto della torretta di villa Montevecchio – la Convenzione Internazionale sui diritti dei bambini e dei ragazzi, in un anno in cui l’emergenza sanitaria ha inciso pesantemente sui diritti dei più piccoli, tra difficoltà famigliari e collettive (la discontinuità della scuola in presenza).

E anche il tema della violenza sulle donne quest’anno deve fare i conti con l’emergenza pandemica: i periodi di lockdown e l’incertezza economica sono elementi che espongono maggiormente le donne al pericolo della violenza domestica e rendono più difficile la ricerca di percorsi di autonomia e di liberazione.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 24 Novembre 2020
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