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Sempre meno voli, Malpensa chiude due “satelliti” su tre

Il numero di voli è ormai limitatissimo e dunque imbarco e sbarco dei passeggeri viene concentrato praticamente in un'unica area dello scalo

Malpensa Generiche

Dopo la chiusura del Terminal 2, ora anche il Terminal 1 di Malpensa si fa più piccolo: da mercoledì 11 novembre verranno chiusi due dei tre “satelliti”, le tre “penisole” con le aree d’imbarco e sbarco dei passeggeri (ben riconoscibili nella foto, Google Maps, pre-emergenza).

Decisione ormai inevitabile, causa della ulteriore contrazione del traffico aereo dopo il Dpcm del 4 novembre e della generale crisi dei collegamenti internazionali e intercontinentali.

L’operazione, autorizzata dall’autorità dell’aviazione civile Enac, prevede la chiusura dei due Satelliti Nord e Sud e il
mantenimento del solo Satellite centrale per gli imbarchi per i voli per l’area Schengen. Le partenze extra-Schengen, ormai davvero ridotte a pochissimi voli, vengono gestite con imbarchi in remoto (autobus sul piazzale) dai gate B26-39.

Viene inoltre chiusa l’area di riconsegna bagagli Schengen, con il conseguente utilizzo della sola area riconsegna bagagli Extra-Schengen anche per i passeggeri Schengen.

Sono state inoltre limitati al minimo anche i varchi d’ingresso al terminal, ridotti a un solo accesso al piano partenze e al piano arrivi, misura che si accompagna alla chiusura del varco staff al piano partenza (rimane un solo ingresso).

Già nella giornata di martedì 10 novembre sono iniziati i lavori per sbarrare gli accessi alle aree non destinate al servizio. La misura comporta anche la chiusura di alcuni spazi commerciali (in ogni caso il movimento nei negozi era già molto basso, con molti lavoratori a casa con copertura con ammortizzatori sociali).

In tutto questo, va ricordato che rimane invece aperto l’altro scalo milanese, Linate, a cinquanta km di distanza e anche quello con traffico in lenta riduzione.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 10 Novembre 2020
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