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Trasporti affollati, dad inefficace, niente laboratori in presenza: un sondaggio fa parlare gli studenti

Lo ha realizzato l’Unione degli Studenti Lombardia

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“Di nuovo in DAD”: così l’Unione degli Studenti Lombardia  intitolato il questionario della nostra inchiesta lanciata all’inizio del mese, quando il DPCM nazionale confermava l’ordinanza di Regione Lombardia che ha anticipato di 1 settimana la chiusura delle scuole. Dopo un rientro di settembre disastroso, che ha costretto la popolazione studentesca nelle stesse aule e nelle stesse – se non peggiori – diseguaglianze.

«Ora che il dibattito sulla riapertura delle scuole è infuocato – spiega Ludovico Di Muzio, coordinatore dell’Unione degli Studenti Lombardia- ci sembra più che doveroso nei confronti della popolazione scolastica tutta dare garanzie certe su quale scuola ci troveremo ad affrontare. La DAD fa emergere tutto quello che già prima del covid non funzionava nelle nostre scuole e contribuisce sia all’aumento della dispersione scolastica sia all’attacco al diritto allo studio: le difficoltà domestiche, i problemi di salute fisica e psicologici, nonché un collasso sul piano relazionale e sociale.Il Governo, la Regione, gli enti locali devono stanziare velocemente risorse ed organizzare al meglio il rientro. Avete già abbandonato a sé stessa il mondo della scuola, dopo anni di definanziamenti e precise responsabilità politiche. Non vi permetteremo di farlo di nuovo!».

Ecco i risultati dell’indagine svolta tra gli studenti:

DAD

Su una classe di 20 persone, 17 pensano che la DAD non sia formativa come la didattica in presenza.
“La didattica a distanza non forma tanto quanto quella in presenza”. Ecco che cosa pensano gli studenti in Lombardia: più di otto su dieci sono di questa opinione.

TRASPORTI

Tre studenti su 5, che arrivano normalmente a scuola con i mezzi pubblici li trovano troppo affollati. Più precisamente, il 59,4% di loro, mentre il 37,2%  trova l’affollamento normale e solo il 3,4% lo trova scarso.

“Se il 60% degli studenti già prima della chiusura si spostavano su mezzi pubblici troppo affollati, abbiamo bisogno di un intervento strutturale che garantisca la salute della cittadinanza, superando la farsa della capienza massima all’80% e aumentando in maniera consistente le corse dove ce n’è necessità”.

LABORATORI

A 6 studenti su 7 non sono garantite le ore di laboratorio in presenza. Più precisemente, a rispondere che non fa laboratorio in presenza sono stati l’85,7% degli intervistati, contro il 14,3% che ha detto si.

La quasi totalità degli studenti (circa 9 su 10) non svolgono le attività laboratoriali in presenza, contravvenendo a quanto sancito dalle norme del Ministero che garantivano la possibilità alle singole scuole di attivarle. Il danno alla qualità didattica è – e sarà – evidente in istituti come quelli tecnici, professionali, artistici, musicali e sportivi in cui la laboratorialità è centrale.

EDILIZIA
“Molti studenti dichiarano “accettabili” le condizioni edilizie della propria scuola. – afferma Zoe Pontillo dell’Unione degli Studenti Lombardia- Ma cosa significa “accettabili” in una regione come la nostra, dove oltre mille scuole hanno ancora manufatti in amianto, la maggior parte è stata costruita almeno negli anni ‘70 e non tutte garantiscono adeguati spazi per il diritto all’assemblea e alla laboratorialità? Se molte scuole ci sembrano accettabili, noi vogliamo di più: vogliamo poter rimodulare gli spazi già esistenti per una nuova didattica non frontale, che assicuri il distanziamento fisico non sociali!”

«Per il periodo che rimarrà da svolgere in DAD- Conclude Ludovico- chiediamo che siano fatti interventi mirati per garantire dispositivi e connettività gratuita agli studenti che ne hanno necessità. Dai dati della nostra inchiesta 1 studente su 10 ha problemi di devices e connessione: vogliamo garanzie, in modo da poter assicurare quel barlume minimo di effettivo diritto allo studio che la didattica distanza consente. I dati sono questi. Governo, Regione ed enti locali che scuse hanno ora? La generazione senza futuro prende parola per un presente diverso. Chi ci governa deve assicurarci un futuro migliore!»

Pubblicato il 30 Novembre 2020
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