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Il Tar Lombardia blocca l’abbattimento degli alberi di piazza Giovanni XXIII a Gallarate

La sospensiva cautelare era stata chiesta dal Comitato Salviamo gli Alberi: è stata concessa, in attesa dell’esame del ricorso al Tar che sarà presentato

Piazza stazione Gallarate

Colpo di scena natalizio per la vicenda del progetto per piazza Giovanni XXIII, la piazza della stazione di Gallarate: il Comitato Salviamo gli Alberi annuncia che il Tar Lombardia ha concesso la sospensiva in attesa dell’esame (nel merito) della questione.

Il Comitato ha annunciato già in passato l’intenzione di presentare un ricorso al Tar («al più presto, prima dell’Epifania») ma intanto ha presentato anche una istanza urgente, per garantire che non vengano abbattuti gli alberi – nove, in totale – che secondo l’attuale progetto verrebbero abbattuti.

«In data 12 dicembre il nostro avvocato ha chiesto al Comune l’annullamento di alcuni atti» premette Filiberto Zago, del Comitato gallaratese. Nel frattempo appunto il Comitato si è attivato, vista «l’accelerazione dall’amministrazione», per arrivare al ricorso al Tar e, prima, ad una istanza di sospensione: «Il presidente del Tar della Lombardia in data 22 dicembre ha preso la decisione di sospendere l’abbattimento degli alberi. Di fatto blocca giuridicamente la possibilità di procedere in tempi brevi o brevissimi» dice Laura Pastorelli.

Attenzione: l’intervento del Tar non boccia il progetto, né lo ferma completamente: in linea teorica l’impresa aggiudicataria potrebbe procedere con una parte dei lavori, ma non potrà toccare le alberature.

Nell’attuale progetto, che era già stato rivisto per ottemperare alle valutazioni della Commissione Paesaggio, prevede l’abbattimento di nove alberi, da sostituire con nuovi esemplari di magnolie. «Per cinque di questi nella relazione agronomica si parla di ragioni fitosanitarie, mentre per gli altri quattro si tratta di abbattimenti per ragione di progetto» ricorda Olivia Pastorelli. «Lo dice la relazione dell’agronomo comunale, che fa parte della relazione tecnica».

Per il Comitato invece, che ha commissionato una sua relazione, gli alberi invece sono tutti sani. Inoltre denuncia anche altri aspetti negativi del progetto: la mancanza di una indicazione chiara per l’albero (un Acer Japonica) che deve essere spostato e trapiantato, ma anche il fatto che l’eliminazione di alcune querce nel filare verso i portici sarebbe dannosa «perché l’intreccio delle radici è tale che il taglio andrebbe a indebolire tutte le piante contigue».

Il Comitato contesta interamente il progetto, considerato troppo costoso e senza capacità di incidere sui problemi esistenti nella piazza. Ma appunto in questa fase la sospensiva si occupa soprattutto del tema degli alberi che pure non è l’unico: l’istanza di sospensiva, presentata dal legale Valerio Cicchiello, docente di diritto ambientale al Politecnico di Milano, integra per questo anche la relazione agronomica commissionata al dottor Andrea Tovaglieri (già agronomo del Comune nella prima metà di questa decade).

Da un punto di vista generale il Comitato contesta poi la mancata partecipazione al procedimento decisionale e «falle procedurali», tra cui l’ormai a lungo dibattuta sequenza di atti amministrativi che hanno dato il via al cantiere: la prima determina dirigenziale, la successiva variazione di bilancio in giunta (30 novembre), la determina dirigenziale del 7 dicembre che affida i lavori prima della ratifica in consiglio comunale dell’atto di giunta (questione esaminata a lungo in consiglio e su cui il segretario comunale ha dato garanzia di regolarità).

A questo punto il cantiere dovrebbe poter proseguire, salvo che per l’abbattimento degli alberi. Quanto al ricorso, come accennato in apertura dell’articolo, dovrebbe essere presentato prima dell’Epifania.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 26 Dicembre 2020
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