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Italia Viva Busto Arsizio su chiusura delle farmacie: “Sacconago gestisce 23 mila ricette all’anno”

I coordinatori Boniotti e Lanza si chiedono quale sia la logica che sta dietro alla proposta di Agesp Attività Strumentali, sostenuta dalla Lega: "Su quali dati si decide la chiusura?"

farmacia agesp busto arsizio rapina

I coordinatori cittadini di Italia Viva Busto Arsizio, Giuseppina Lanza e Davide Boniotti, dicono un secco no all’idea della chiusura delle farmacie comunali di Borsano e Sacconago. Sono passate poche ore quando sulla situazione confusa creatasi intorno al servizio farmaceutico comunale già cominciano le precisazioni, «la Lega dichiara che AGESP Attività Strumentali, affidataria delle farmacie comunali di Busto Arsizio, è società indipendente che opera scelte autonome. Una volta si chiedeva l’indipendenza della Padania, adesso ci si accontenta della municipalizzata».

I renziani prendono atto quindi che «gestire delle farmacie per Alessandro della Marra, amministratore unico di Agesp A.S. Srl equivale ad abbandonare due quartieri di Busto in balia di loro stessi o molto più probabilmente in balia dei privati, abbandonando la logica di servizio pubblico. Non può essere sufficiente la motivazione che le farmacie di Sacconago e Borsano sono la fonte di non ben precisate perdite».

Boniotti e Lanza non capiscono «perché si voglia “alienare” la struttura di Sacconago, quando invece risulta essere la farmacia comunale che gestisce il maggior numero di ricette di Busto, circa 23mila e come mai se risulta in perdita sia ipotizzabile venderla. Non si è mai visto un privato acquistare una attività in perdita, a meno che non sia possibile, con poca spesa, realizzare quelle infrastrutture e/o servizi che attualmente mancano e che possano rilanciare il punto vendita».

Italia Viva non intende sostituirsi all’amministratore unico, ma «forse un giro in Sacconago e una discussione con gli operatori coinvolti potrebbe essere proficua e generare un miglioramento del servizio anziché scegliere di fare cassa per intraprendere un’avventura in un centro commerciale ancora da realizzare. Le avventure, anche recenti, vedi parafarmacia all’interno del complesso Piscine Manara, non depongono a favore di scelte simili di delocalizzazione».

Pubblicato il 15 Dicembre 2020
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