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Si accendono o si spengono gli Ado(lescenti) a Natale?

L’importanza del dono e quelle ritualità da ricostruire con i ragazzi non più bambini, magari coinvolgendo il gruppo dei coetanei

Generica 2020

Così siamo quasi giunti a Natale. Anche in questo strano e complicato 2020, che ci ha costretto a rivedere le nostre abitudini e i nostri abituali comportamenti.
Che si sia credenti oppure no (dopotutto un parte importante delle nostre tradizioni natalizie affonda le radici nella festa di Yule, di tradizione precristiana), questo periodo dell’anno riveste per adulti e ragazzi un tempo che può essere propizio a importanti momenti educativi, anche grazie a quel patrimonio di riti collettivi che lo caratterizzano.

Con l’adolescenza c’è, per i ragazzi e le ragazze, un po’ il venir meno di quella dimensione della magia e dell’attesa natalizie che invece caratterizzano gli anni dell’infanzia. Spesso questo è un modo di marcare la differenza rispetto al precedente periodo della loro vita, “non siamo più dei bambini”.
Nello stesso tempo però, questo affievolirsi dello “spirito natalizio” da parte degli adolescenti è anche legato ad una “resa” degli adulti di fronte al loro cambiamento, cui anche noi dovremmo partecipare, impegnandoci nella ricerca e nella definizione di una “nuova ritualità” che, adeguandosi all’evoluzione dei ragazzi, preservi l’importante potenziale di questa festa e si smarchi dalla sua rispettiva deriva consumistica, che sembra per alcuni la sua sola ragion d’essere.

Un adeguamento di “abitudini” che potrebbe allargarsi oltre i confini della famiglia, e potrebbe coinvolgere anche il gruppo dei coetanei, per loro così importante in questo periodo della loro vita e che sarebbe funzionale anche come opportunità per mostrare la dimensione sociale della festività, l’importanza della condivisione di “beni immateriali” fondamentali come il tempo e le esperienze.
Questo ha a che fare con la dimensione del dono, un tema che genitori ed educatori possono affrontare con i ragazzi e le ragazze, per farlo diventare una proficua opportunità educativa.

Il Natale può essere il momento per rielaborare anche la dimensione più materiale di questo tema: il Natale 2020 potrebbe essere l’occasione per insegnare ai ragazzi – e ricordare agli adulti – come nel dono un “oggetto” incontra sempre un soggetto. Far scoprire al ragazzo – e riscoprire  – come un regalo sia caratterizzato da un pensiero caratteristico e peculiare per la persona che lo riceverà.
Rallentare, ritagliarsi un momento esclusivo per pensare a quella persona, prendendomi anche del tempo da dedicare allo scriverle un pensiero
, anche breve, da unire al “regalo”, arricchendolo di vicinanza e di affetto.

Dono che, naturalmente, può essere materiale o immateriale, ma che deve contenere quel momento di investimento personale di pensiero dedicato a chi lo riceverà.

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