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Brugnone e Calò (Iv): “Ecco come il consigliere provinciale alla sicurezza ha fatto perdere i finanziamenti a molti comuni”

I due esponenti di Italia Viva di Busto Arsizio e Somma Lombardo svelano il retroscena che ha fatto perdere, nel 2017, 80 mila euro di finanziamenti sulla sicurezza nei due comuni a causa del comportamento di Barcaro

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C’è una domanda da porsi rispetto al finanziamento di 80 mila euro perso recentemente dal Comune di Busto Arsizio: possibile che nessuno si sia accorto in tempo della mancanza di requisiti e abbia fatto qualcosa per porvi rimedio? Francesco Calò, Assessore all’Urbanistica, attività produttive e turismo del Comune di Somma Lombardo e Massimo Brugnone, Consigliere comunale Busto Arsizio danno una risposta al quesito, puntando il dito contro il consigliere provinciale delegato alla Sicurezza che lo stesso sindaco di Busto Arsizio Antonelli, in veste di presidente della Provincia, ha investito di tale ruolo.

«La risposta è che sì, qualcuno se ne era accorto, ma ha preferito far in modo che l’errore venisse perpetrato per far sì che i partecipanti a un bando in tema di sicurezza perdessero successivamente i finanziamenti – spiegano Brugnone e Calò -. E sapete chi era stato ad accorgersene? L’attuale delegato provinciale alla sicurezza, il Consigliere della Lega Alberto Barcaro. Delegato alla sicurezza proprio dal Sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli a cui ha fatto perdere gli 80 mila euro».

I due esponenti di Italia Viva fanno un passo indietro e tornano al 2017, anno in cui il Consigliere Barcaro era un consigliere di minoranza del comune di Somma Lombardo «che invece di aiutare il proprio comune cercava di fare in modo di affossarlo. Son tre le date che dobbiamo tenere a mente: la data ultima per la presentazione del bando era il 28 febbraio 2017, le rendicontazioni dovevano essere stilate entro il 31 ottobre 2017, i finanziamenti regionali erogati entro 30 giorni dalla rendicontazione finale».

I due spiegano che «In una email risultante dagli atti di Regione Lombardia inviata la sera del 31 dicembre 2017 al Direttore Generale della “Direzione Generale Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione” di Regione Lombardia e alla PEC dell’ufficio sicurezza di Regione Lombardia, il Consigliere Barcaro scriveva di essere a conoscenza già nell’estate del 2017 di alcune criticità, ma di aver ricevuto esplicito consiglio di aspettare la fine dell’anno prima di procedere ufficialmente a segnalarle. E così fece, chiedendo di verificare se ci fossero gli estremi per un procedimento di decadenza del cofinanziamento».

A questo punto i due consiglieri si chiedono «perché il Consigliere della Lega Barcaro, che conosceva l’esistenza di possibili criticità in un periodo in cui si potevano aggiustare, aspetta la fine dell’anno, a tempistiche concluse, di segnalarle? Se si fosse rilevato un errore o una mancanza di conformità durante l’esecuzione di un progetto, in tema di collaborazione tra gli enti, non sarebbe stato più opportuno scrivere immediatamente all’ente (comune) per verificare e procedere all’eventuale correzione dell’errore?»

Secondo Brugnone e Calò «forse perché, avendo già rendicontato, a quel punto il Comune deve inevitabilmente restituire i soldi o una parte? E in quel Comune, in quel momento, il Consigliere Barcaro stava all’opposizione? È chiaro come l’azione svolta dal Consigliere Delegato alla Sicurezza della Provincia di Varese, non solo ha provocato la perdita di finanziamento al Comune di Somma Lombardo, ma ha anche generato una serie di controlli interni a Regione Lombardia in seguito ai quali altre amministrazioni hanno perso altrettanti fondi destinati a garantire la sicurezza dei propri territori. Compresa l’Amministrazione del Presidente della Provincia Antonelli che gli ha dato proprio la delega alla sicurezza».

In conclusione i due esponenti politici commentano la vicenda che andrebbe oltre lo sgarbo istituzionale: «L’azione Politica (con la P maiuscola) non è certamente quella svolta dal Consigliere Provinciale alla Sicurezza ma consiste, al contrario, nel contribuire a risolvere problemi. Come conseguenza dell’operato sopra descritto oggi è in atto una serie di Ricorsi al TAR che obbligano i Comuni a far fronte a spese legali e a restituire a Regione Lombardia i finanziamenti ricevuti, destinando tali finanziamenti “in avanzo di amministrazione” e non a investimenti utili al territorio».

Infine la proposta: «Crediamo sia necessario istituire/convocare/organizzare un tavolo attorno al quale riunire tutti i Comuni che hanno perso questi consistenti finanziamenti e richiedere a Regione Lombardia di predisporre un bando aggiuntivo alla sicurezza, finanziato con i soldi recuperati. Riteniamo dunque necessaria una risposta corale all’azione politica miope del Consigliere provinciale alla sicurezza, e a un bando dal contenuto ambiguo, causa della sottrazione alla comunità di fondi significativi».

Pubblicato il 10 Gennaio 2021
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