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Il documento dell’ISS che attribuisce alla Regione l’errore sulla zona rossa in Lombardia

I tecnici della cabina di regia nazionale hanno prodotto un documento che entra nel dettaglio di quanto avvenuto e attribuisce l'errore alla comunicazione dei dati da parte di Regione Lombardia

palazzo lombardia

Sull’errore che ha portato alla classificazione della Lombardia in zona rossa si rincorrono le accuse reciproche tra Stato e Regione e tra partiti politici opposti. Alla base di un errore di calcolo, però, non ci possono essere visioni politiche diverse, ne tanto meno conflitti di competenze tra organi dello stato: ci sono solo i numeri e i calcoli. Dunque, per comprendere cosa è successo, è necessario sgombrare il campo dal rumore di fondo e concentrarsi sui fatti.

Al momento, aldilà delle reciproche accuse, se si vogliono affrontare i fatti è necessario consultare le relazioni tecniche degli enti coinvolti e al momento esiste solo quella dei tecnici della cabina di regia nazionale che hanno prodotto un documento che entra nel dettaglio di quanto avvenuto e attribuisce l’errore alla comunicazione dei dati da parte di Regione Lombardia, un errore avvenuto durante la settimana scorsa quando la regione ha trasmesso i dati per il monitoraggio settimanale (QUI IL DOCUMENTO ORIGINALE).

Il monitoraggio settimanale della cabina di regia è quel processo che analizza i dati e definisce i parametri che tutti i venerdì concorrono alla classificazione dei colori delle regioni e si realizza attraverso una serie di calcoli ben definiti che vengono applicati sui numeri forniti ogni mercoledì dai referenti identificati in ogni regione.

Quando arrivano i dati, spiega il documento dell’Istituto Superiore di Sanità, viene fatto un primo calcolo degli indicatori che viene inviato ai referenti regionali che a loro volta hanno la possibilità di evidenziare incongruenze ed errori, definendo quindi “il contraddittorio che caratterizza il monitoraggio stesso”. In caso non siano rilevati problemi il dato viene quindi elaborato in un report standard e discusso nella Cabina di Regia. E così, spiega il documento, è avvenuto anche settimana scorsa quando la Lombardia è diventata zona rossa.

Una novità è però intervenuta questa settimana quando, mercoledì 20 gennaio, la Regione Lombardia ha inviato come di consueto l’aggiornamento del suo database per il nuovo monitoraggio settimanale. In tale aggiornamento, scrivono i tecnici della cabina di regia, “si constata anche una rettifica dei dati relativi anche alla settimana precedente, quella del 4-10 gennaio. In particolare, si osserva una rettifica del numero di casi che rende il database sul quale applicare i calcoli diverso da quello che era stato fornito in precedenza“. Di seguito la discrepanza rilevata:

Complessivamente questi cambiamenti, spiegano i tecnici, riducono in modo significativo il numero di casi che hanno i criteri per essere confermati come sintomatici e pertanto inclusi nel calcolo dell’Rt. Di seguito la tabella con la variazione:

Le conseguenze sono immediate, spiega il documento: “I dati della sorveglianza epidemiologica COVID-19 forniti dalla Regione Lombardia il 20 gennaio 2021 cambiano il numero di soggetti sintomatici notificati dalla stessa Regione. Pertanto, una rivalutazione del monitoraggio si rende necessaria alla luce della rettifica fornita dalla Regione Lombardia. Per la settimana di monitoraggio 4-10 gennaio 2020 in Lombardia sulla base dei dati forniti il 13 gennaio 2021, rettificati solo per la parte relativa alla sorveglianza epidemiologica il giorno 20 gennaio 2021, mantiene la classificazione di rischio Alto ma in presenza di uno scenario di trasmissione compatibile con uno scenario 1″.

Pubblicato il 22 Gennaio 2021
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