Cara figlia e caro figlio vi scrivo
La semplice lettera di un padre ai suoi figli apre una riflessione su un tempo e un mondo diventati difficili
La semplice lettera di un padre ai suoi figli apre una riflessione su un tempo e un mondo diventati difficili. Per la prima volta il rischio di vederne la fine è molto di più che una semplice ipotesi catastrofista. La natura si rivolta contro l’uomo e di fronte alla sua potenza spesso prevale il fatalismo. Questo padre invece invoca quattro elementi che possono trasformare la nostra speranza in realtà: creatività, ingegno tecnologico, empatia e inclusione.
Cara figlia, caro figlio,
a volte mi sembra di venire da un mondo che non c’è più e che la mia esperienza sia di poca utilità per aiutarti verso il futuro che affronterai. A volte temo di non capire nemmeno te. Mentre alcuni già progettano evasioni di massa dal pianeta blu, la casa che ci ha ospitato e noi stiamo incendiando, io credo in te e nei tuoi compagni di viaggio. Con la creatività e l’ingegno tecnologico uniti all’empatia e all’inclusione, troverete vie che io non riesco ad immaginare. Ci sono opportunità da trasformare in realtà positiva ovunque la passione e l’intelligenza di vederle si incrociano.
Non so cosa sceglierai. Forse le frontiere della tecnologia nei settori della salute, delle rinnovabili, o del digitale; o forse preferirai le professioni dell’economia del benessere, come la cura e la salute della persona e degli animali domestici; o forse seguirai la tua creatività artistica ed espressiva, come designer di abiti, esperienze o intrattenimento; o forse sarai una guida empatica e competente nell’insegnamento, nel supporto emotivo e sociale alle persone che vogliono crescere e cambiare in meglio da ovunque si ritrovino nella vita.
Ti auguro di cogliere l’attimo di illuminazione quando la stella della consapevolezza su chi sei veramente si accenderà e di avere il coraggio di seguirla. Io sarò con te sempre.
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