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Filosofarti: l’edizione 2021 in ricordo di don Alberto

Filosofarti 2021 "Realtà - utopia" scalda i motori: "Vogliamo tracciare il futuro con i testimoni importanti del presente". L'edizione, dedicata a don Alberto, inizierà sabato 20 febbraio e sarà fruibile online

Filosofarti 2018

Tracciare nel presente i percorsi che porteranno all’utopia, alla progettazione del futuro: il programma della diciassettesima edizione di Filosofarti, presentato martedì 2 febbraio tramite una conferenza stampa online, verte proprio sul binomio realtà e utopia.

Il festival inizierà sabato 20 febbraio e proseguirà fino a sabato 6 marzo. Ovviamente gli eventi verranno avranno una fruizione online, sul canale YouTube del Festival oppure tramite delle videoconferenze in diretta su Zoom.

Questa modalità degli incontri a distanza non è di certo la prima volta per Filosofarti, che già l’anno scorso, dopo qualche giorno dal suo inizio, a causa del lockdown primaverile ha dovuto riconvertire e riprogrammare moltissime conferenze: in questo modo ha colto e vinto una sfida importante per la cultura, allargando di molto la platea degli ascoltatori.

L’edizione dedicata a don Alberto

A presentare l’edizione 2021 del festival Cristina Boracchi: «Questa è un’edizione particolare, coraggiosa e doverosa per due motivi. In primis sussiste una continuità con il passato del Teatro delle Arti, che vede in don Alberto il suo mentore. Questa edizione è dedicata a lui, che ha reso possibile questa forma di volontariato culturale. In questa emergenza che affossa e ammorba lo spirito e la mente, la cultura è uno strumento di rinascita individuale e collettiva».

A ricordarlo anche Elena Balconi, presidentessa del centro culturale delle Arti: «Questa edizione ha due primati: è la prima conferenza stampa che facciamo da remoto e la prima senza don Alberto. Don Alberto ha tracciato una strada che tutti orgogliosamente ripercorriamo: la sua assenza è per noi una presenza, anche se sentiamo ogni giorno la sua mancanza».

In effetti, complice anche la modalità a distanza, l’assenza di don Alberto Dell’Orto, che, nel corso delle conferenze stampa al Teatro delle Arti degli anni passati, faceva gli onori di casa, si sente profondamente.

Realtà e utopia: il programma

La cultura «è veramente un motore economico con in sé una visione strategica del futuro nostro e dell’Europa. In questa linea, insieme a Regione Lombardia, si inserisce Fondazione Comunitaria del Varesotto, i nostri due sponsor che rendono possibile la gratuità dei nostri eventi», ha continuato Boracchi.

Il tema dell’edizione è il rapporto realtà-utopia: «L’utopia è partire dal concreto e realizzare ciò che è ora inattuale, ma non impossibile», ha spiegato Boracchi, «vogliamo costruire le visioni del possibile. Vogliamo contrapporci alla logica della retrotopia, uno sguardo al passato come qualcosa di ineguagliabile, ma anche all’assenza di utopie. Vogliamo provare a disegnare il futuro con testimoni importanti della contemporaneità».

L’iniziativa, che da sempre sposa la logica della rete culturale, offre esperienze di carattere filosofico, artistico – musicale, teatrale, visivo e fotografico:  grazie alla varietà e alla molteplicità dell’offerta il festival è fruibile da tutti, dal bambino all’adulto, dall’esperto al  semplice curioso.

Il programma è ricco e articolato; il festival quest’anno si può definire pienamente diffuso, non solo nello spazio ma anche nel tempo. Infatti, è già partito a ottobre con un evento internazionale del Ted Circle al Maga e un incontro con Carlo Cottarelli il 16 dicembre. Il festival continuerà anche a giugno e luglio, dove sono concentrati momenti musicali sperando possano essere svolti in presenza. È un festival in fieri. Diffuso nel tempo e diffuso per i target di riferimento (scuole, età, settori) e in luoghi, per lo più virtuali.

Tanti i nomi e gli eventi (qui il link per il programma completo): Massimo Cacciari, Umberto Galimberti, Carlo Sini, Piergiorgio Odifreddi, Umberto Curi, Roberta De Monticelli, Maura Gancitano, Matteo Saudino, Pier Aldo Rovatti, Alberto Pellai, Max de Aloe, Cosima Buccoliero, oltre a Gabriele Vacis, Matteo Inzaghi, Bruno Morchio, Sara Magnoli e molti altri. Il Maga, annuncia Emma Zanella, si impegna nel ricordo di Marcello Schiavo, scomparso lo scorso anno, che al museo e al mondo dell’arte ha dato moltissimo.

«Il tema evoca dei concetti dai molteplici significati e stimola a diverse riflessioni, come il potente invito al dialogo e al confronto e il viaggio come incontro con l’alterità (luoghi e persone). L’invito è considerare la realtà al di là dello spazio fisico, perché in questi anni il digitale è presente con preponderanza e si tende a pensare erroneamente che il virtuale non sia reale. Questo può essere un invito a riflettere sul concetto di realtà in senso più ampio», è intervenuto l’assessore alla Cultura e all’Istruzione di Gallarate, Massimo Palazzi.

«Ringrazio e plaudo a questo programma – ha preso la parola Manuela Maffioli, assessora alla Cultura di Busto Arsizio – è un’edizione sia folle sia coraggiosa: noi come Busto aderiamo sempre in maniera convinta, quest’anno ancora di più. Parlare di cultura in tempi di pandemia è un’utopia, ma Filosofarti è realtà e sembra cancellare ciò: la cultura è possibile anche di questi tempi e la distanza può essere un concetto superabile. Mettere insieme più comuni, più sensibilità e più realtà va a intensificare il concetto di rete e lo scambio culturale. È un piacere esserci come città e condividere questo progetto con i partner: in cordata questo periodo si supera meglio».

Presente anche l’assessora alla Cultura di Samarate, Maura Orlando, in rappresentanza della città che nei prossimi mesi entrerà nello staff di Filosofarti.

Il crowdfunding

Come sempre – e quest’anno ancora di più – c’è la possibilità di sostenere il festival tramite il crowdfunding, per un progetto di offerta gratuita dietro cui lavora instancabilmente il volontariato culturale (qui il sito per sostenere il progetto).

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com
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Pubblicato il 02 Febbraio 2021
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