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Nelle scuole di Busto Arsizio arriva la biovernice che sanifica per anni grazie ad un lichene

A realizzarlo una start up di Gallarate che fa parte di un gruppo farmaceutico tedesco. Si applica come una vernice sulle superfici una sola volta e assicura uno scudo protettivo che dura 3 anni

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Ambienti pubblici e privati sanificati grazie ad un lichene? È la proposta di un’azienda innovativa tedesca ma con una sede a Gallarate che promette miracoli. Abbattimento per anni, dopo una sola applicazione di “biovernice” sulle superfici, di batteri, funghi, lieviti e virus come il Covid 19.

Al liceo Crespi in piazza Trento Trieste la start up Vestatis, con sede ad Amburgo, ma con ricerca svolta in Italia, ha presentato oggi (venerdì) l’ intervento di sanificazione innovativo che ha offerto ad alcune scuole cittadine, tra le quali, oltre al liceo, le elementari Manzoni e la scuola dell’Infanzia Pontida.

Sono stati effettuati trattamenti delle superfici di banchi, tavoli e pareti con l’utilizzo di un prodotto, dal nome Vestatis NPS, che si basa su un principio attivo naturale estratto da un lichene su cui l’azienda sta investendo in ricerca e sviluppo e per cui ha depositato un brevetto.  La sua apposizione sulle superfici ha dato dimostrazione di poter garantire una sanitizzazione delle superfici superiore al 99% di ogni presenza batterica, o microbica, con minima garanzia di efficacia di almeno tre anni dall’apposizione.

Se a livello di batteri il prodotto è stato validato come dispositivo medico dall’Istituto Superiore di Sanità in Italia e in Grecia, i test sull’efficacia contro virus sono in corso presso laboratori di ricerca e i primi dati indicano un’efficacia della soluzione anche contro questi nemici invisibili.

Giorgio Cerana, amministratore delegato di Vestatis ha spiegato come la sperimentazione sia iniziata 5 anni fa: «Si chiama Natural Protective Schield e si può applicare su tutte le superfici. La ricerca parte da una molecola abbastanza conosciuta che si ricava estraendola in modo naturale da un lichene. Il principio che abbiamo seguito è che solo la natura può combattere la natura».

La soluzione, una volta stesa su una superficie, crea uno scudo protettivo che dura tre anni perchè la molecola cresce e si ramifica sotto forma di cristalli. La molecola ha dato risultati di inibizione della molecola spike2 del Sars Cov2 al 98% in un’ora. Il risultato è controllabile tramite bioluminometro, un apparecchio che permette di misurarne l’efficacia tramite un tampone.

Funziona su tutte le superfici dal vetro alla muratura, dal legno ai metalli e l’unico limite è l’utilizzo di solventi forti «ma basterebbe diluirli» assicura Cerana. Un limite che è emerso durante la presentazione avvenuta in un’aula della sede di piazza Trento e Trieste del liceo Crespi: «Va superato il problema perchè non si possono usare trattamenti di pulizia come da dpcm – ha spiegato l’assessore all’Istruzione Gigi Farioli -. Dobbiamo capire come far diventare questo una possibilità di intervento concreto e non solo di sperimentazione, coinvolgendo gli enti sanitari preposti» .

Da Vo’ Euganeo è intervenuto Alfonso D’Ambrosio, dirigente dell’Istituto Comprensivo del paese del Padovano dove questa sperimentazione è già in atto: «Abbiamo avuto zero nuovi positivi dal 10 febbraio mentre in altri plessi c’è stato qualche caso. La biovernice funziona bene ma ha qualche problema con i solventi aggressivi».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 05 Marzo 2021
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