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Imposta pubblicità a Gallarate, il Pd: “Non è colpa di Ica, Cassani scarica responsabilità”

Il sindaco ha annunciato che mercoledì la giunta comunale riprenderà il mano le tariffe. Intanto l'opposizione attacca

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«La vicenda delle ‘cartelle pazze’ sarebbe comica se non fosse per molti versi tragica, indice di comportamenti del sindaco che abbiamo già visto tante volte in questi anni. Un sindaco per cui la parola ‘responsabilità’ non esiste, che quando qualcosa gli va storto scarica meschinamente la colpa sugli altri».

Il Pd di Gallarate attacca, sulla vicenda degli aumenti dell’imposta sulla pubblicità: sui costi in più «per commercianti, esercenti, piccole e medie imprese», ma soprattutto per le parole di Cassani, che ha rinviato la responsabilità su Ica, il concessionario della riscossione dell’imposta a Gallarate.

«Quante volte l’abbiamo visto? È colpa degli uffici. È colpa del mio assessore. È colpa del mio alleato politico. Un sindaco che non si accorge mai di quello che vota: le tariffe della Tosap le ha votate lui, le hanno votate i suoi assessori. Così come il PGT delle tangenti lo ha votato convintamente. Salvo poi ritrattare. Che le tariffe sarebbero aumentate (così come altri servizi, per esempio le tariffe scolastiche per alcune classi di utenti) era stato puntualmente denunciato dalle opposizioni in Consiglio Comunale».

Imposta pubblicità Gallarate, cosa succede ora?

Lo stesso sindaco Cassani ha detto anche nella diretta social di lunedì che c’è stato «un problema evidente nel computo», aggiungendo «da parte di ICA che ha usato parametri non corretti»: ha anche detto che mercoledì «passeremo in giunta» la nuova delibera per correggere il tiro.

Il Pd porta una richiesta radicale: «Noi proponiamo – in relazione a questa miserevole vicenda di un sindaco che con una mano firma gli aumenti e poi, quando si accorge di scontentare le persone, si spaventa e scappa – di sospendere la Tosap almeno per il primo semestre del 2021, per tutte le attività maggiormente colpite dalla crisi secondo criteri equi e trasparenti».

Pd Gallarate: “Bilancio per le opere della campagna elettorale”

«In Consiglio Comunale abbiamo anche evidenziato come il Comune abbia oggi la possibilità di venire incontro a chi ha subito più duramente i morsi della crisi in maniera molto più efficace e fattiva delle briciole che sta elargendo in questi mesi. È bene ricordare a tutti i cittadini che il Comune nel corso del 2020 non è stato in grado di spendere circa tre milioni di maggiori entrate statali e regionali e destinate proprio a venire incontro alle situazioni emergenziali scatenate dal Covid. Tre milioni che la giunta ha scelto di destinare al finanziamento delle opere necessarie alla campagna elettorale, e di cui poteva invece disporre in altri modi, se avesse voluto».

Pubblicato il 27 Aprile 2021
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