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Nino Caianiello, da “ras delle nomine” al reddito di cittadinanza

La rivelazione di "Repubblica" e del "Fatto Quotidiano": l'ex coordinatore di Forza Italia, a processo per tangenti, avrebbe ottenuto il sostegno destinato ai disoccupati

nino caianiello tribunale busto arsizio

Nino Caianiello otterrà il reddito di cittadinanza. La notizia è riportata questa mattina da alcuni giornali nazionali – Repubblica e Il Fatto Quotidiano – e riguarda l’ex coordinatore di Forza Italia che proprio ieri (lunedì 26 aprile) ha chiesto di patteggiare una pena di 4 anni e 10 mesi con risarcimento del danno davanti al gup Natalia Imarisio nell’ambito dell’udienza preliminare del processo Mensa dei Poveri.

L’uomo politico gallaratese, classe 1958, è accusato di avere per anni richiesto (e ottenuto) tangenti che andavano dal 7 al 10% ai professionisti che ricevevano incarichi in enti pubblici, grazie alla sua intercessione. Per questo motivo sta affrontando da imputato un lungo processo. A un certo punto dell’inchiesta che lo riguarda, è stata ipotizzata anche l’esistenza di un “tesoretto” nascosto all’estero, ma di questi soldi non è mai stata trovata traccia.

Soprannominato “Il mullah” e ritenuto il “grande burattinaio” delle nomine in provincia di Varese e non solo, ora Caianiello si professa povero e per questo motivo ha avanzato la richiesta, a quanto pare accordata, di percepire l’assegno destinato ai disoccupati.

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Pubblicato il 27 Aprile 2021
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