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Quando Milva portò alle Arti di Gallarate il mondo di Bertold Brecht

La passione di don Alberto Dell'Orto per la produzione di Strehler e del Piccolo Teatro ha portato la cantante-attrice a Gallarate in due occasioni

Generica 2020

Anche il Teatro delle Arti omaggia Milva, grande cantante ma anche apprezzata interprete teatrale, scomparsa sabato scorso. Lo fa ricordando le due occasioni in cui è passata sul palco del teatro di Gallarate, nel 1975 e nel 1997.

In entrambe le occasioni portò a Gallarate l’intensa interpretazione di Bertoli Brecht, le atmosfere sofferenti e profondamente umane, di portuali e prostitute, banditi ed accattoni, reduci ed annegati.

«In teatro il suo sodalizio era con Giorgio Strehler ed è venuta qui due volte proprio con il Brecht» ricorda Riccardo Carù, tra i volontari animatori del Teatro delle Arti. «Il 9-10 aprile del 1975 portò “Io Bertold Brecht” con Tino Carraro, mentre il 1° dicembre 1997 tornò con “Milva canta il nuovo Brecht”, sempre con regia di Strehler».

La presenza a Gallarate era frutto della conoscenza tra don Alberto Dell’Orto e Giorgio Strehler, che ha sempre fatto del Piccolo di Milano una delle compagnie presenti nella stagione del teatro di via don Minzoni (don Alberto ha costruito un rapporto con diversi grandi teatri, tra cui ad esempio anche lo Stabile di Genova).

Di particolare pregio è stato forse la recita a Gallarate del 1975: lo spettacolo-concerto con Tino Carraro consolidò un altro legame personale fortissimo, oltre a quello con Strehler. Il regista triestino l’aveva “scoperta” come interprete immaginandola nei panni di Jenny dei pirati negli anni Sessanta, quando Milva era arrivata giovanissima a Milano e  si era emancipata dal ruolo di sola interprete di musica leggera che le avevano cucito addosso. “Pantera di Goro” sì, ma anche dolente Jenny sul palcoscenico.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 26 Aprile 2021
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