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Minacce al personale in aeroporto, attivato un numero di emergenza

Nel periodo estivo, anche con incombenze aggiuntive legate alle verifiche sanitarie, si sono moltiplicati gli episodi. Vertice tra sindacato, Polizia ed autorità di vigilanza Enac

polizia frontiera malpensa

Troppe minacce e insulti, al punto che adesso in aeroporto a Malpensa viene attivato un numero dedicato per il personale, in caso di situazioni di pericolo.

La questione è stata sollevata a più riprese nel mese di agosto dai lavoratori, in particolare da chi sta in punti particolarmente “caldi”, front-office chiamato a fronteggiare eventuali ritardi, cancellazioni di voli e problemi vari.

Anche il sindacato si è attivato sul tema e questa mattina, mercoledì 25 agosto, si è tenuto un primo vertice tra i delegati, la Polizia e l’Enac (l’ente di sicurezza dell’aviazione, responsabile dell’aeroporto).

«Airport Handling ha informato che si è già tenuta una riunione con Enac e Polizia, quest’ultima ha ribadito la propria disponibilità confermando l’attivazione del numero telefonico 80112 per situazioni pericolose» spiega Renzo Canavesi, del sindacato di base  Cub Trasporti.

Il numero è ovviamente un canale interno, specifico, per attivare prontamente eventuali interventi di soccorso. Ma in realtà sono previste anche altre “contromisure” preventive, per così dire: «I Responsabili in Turno per voli che possano prevedere dei rischi devono allertare preventivamente la Sicurezza, chiedere un gate di facile accesso e non devono inviare personale da soli».

Nell’incontro si è comunque concordato che nelle situazioni di pericolo determinato da ritardi e soppressione di voli, deve essere sempre presente la polizia aeroportuale.

Il sindacato di base è intenzionato a portare comunque la questione anche all’attenzione del Prefetto di Milano (essendo Malpensa in territorio varesino, ma riferimento per la metropoli). Così come si porterà anche un’altra questione: quella dell’accesso alla mensa solo con Green Pass.

La polemica sul divieto di accesso per chi privo di certificato vaccinale o di recente guarigione ha visto mobilitati un po’ tutti i sindacati, da quelli di base ai confederali, fino alle sigle autonome di polizia. E anche in aeroporto non manca la polemica: «Su questa questione per l’azienda valgono le stesse regole dei ristoranti: essendo un luogo chiuso l’accesso per consumare il pasto è riservato solo ai possessori del medesimo. L’unica alternativa per chi ne fosse sprovvisto è il lunchbox» informa la Cub nella sua comunicazione agli iscritti. In aeroporto non è previsto il ricorso «ad altri locali ad uso esclusivo perché rimane la stessa regola dei posti di ristoro al chiuso».

Pubblicato il 25 Agosto 2021
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