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Giulia da Gallarate e la rarissima malattia: “Aiutatemi, ho la speranza di guarire”

Dolori muscolari, macchie sulla pelle e mal di testa: Giulia ha convissuto per mesi, fino alla diagnosi corretta. Ora ha lanciato una raccolta fondi per curarsi in Polonia

malattia di Lyme

«Aiutatemi a tornare alla mia vita». È l’appello di Giulia Gatti, 24enne di Gallarate che ha scoperto – dopo moltissimi esami – di essere affetta dalla malattia di Lyme. Ora vuole curarsi e ha lanciato una raccolta fondi su GoFundM e che ha già avuto una grande risposta: «In questi giorni ho pianto per i messaggi d’affetto e la vicinanza anche di gente sconosciuta».

Per capire fino in fondo la sua fatica e la sua emozione oggi c’è da ricostruire il lungo percorso che ha già alle spalle: «Ho scoperto che tutto quello che avevo era Lyme solo ad aprile di quest’anno» ci racconta. «Avevo fatto molte visite specialistiche, per individuare di che patologia si trattasse». Tanti vicoli ciechi, fino a che «il medico di base mi ha parlato della possibile puntura di una zecca: », veicolo del batterio responsabile della Lyme. «Il mio medico di base non conosceva la malattia, ma ha dato il consiglio giusto».

«La malattia di Lyme viene definita “la grande imitatrice” – spiega Giulia sulla pagina della raccolta fondi – perché imita i sintomi di altre patologie e capita spesso che chi ne è affetto riceva diagnosi sbagliate come artrite reumatoide, sclerosi multipla, fibromialgia e stanchezza cronica».

Trovata la “traccia” giusta da seguire, il percorso di Giulia non è stato comunque facile: «Ho fatto gli esami in Italia, che si basano sulla ricerca di anticorpi: questi però hanno dato esito negativo, perché non ho ancora sviluppato anticorpi e anche per questo la malattia è così pesante. Sono entrata poi con associazione Lyme Italia, mi ha messo in contatto con un medico di Trieste – il dottor Giusto Trevisan – che faceva ricerca su questa specifica malattia».

Passo successivo: gli esami specialistici in una clinica a Dubai, «per andare a ricercare i batteri». È da questo si è risaliti alla malattia di Lyme.

«Ho fatto una cura antibiotica per bocca, ma qui non ho trovato nessun medico in grado di curarmi e prescrivere antibiotici endovena». Il prossimo 13 settembre, tra pochi giorni, partirà per la St.Luke’s Clinic di Danzica, in Polonia, «clinica all’avanguardia per questa malattia, la più grande in Europa».

Intanto Giulia è costretta a convivere con la malattia: «Nel mio caso sono state intaccate le ossa, le articolazioni e i muscoli, ho dolori difficili da gestire anche con la morfina. A livello neurologico ho forti difficoltà a ricordare le cose e sono esposta anche a ricorrenti cistiti».

Oggi la raccolta fondi (obiettivo: 25mila euro) e la partenza ormai imminente le danno speranza. Ma non è solo questione di cure, ha scoperto di non essere sola: «Ho ricevuto anche tanto affetto in questi giorni: ho pianto per i messaggi d’affetto e la vicinanza testimoniata anche da gente sconosciuta».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 03 Settembre 2021
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