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I Verdi di Busto contro il voto in consiglio su Accam: “Non è né urgente, né improrogabile””

La denuncia della lista che sostiene Maggioni che critica la convocazione di un consiglio comunale per dare mandato al sindaco di mettere la società in liquidazione

consiglio comunale busto arsizio 2019

«Hanno governato per più di 5 anni e adesso reputano urgente votare il mandato al sindaco per la messa in liquidazione di Accam, a 10 giorni dalle elezioni». Secondo i Verdi di Busto Arsizio si tratta di una violazione del testo unico degli enti locali (TUEL) che all’articolo 38, comma quinto, prevede che “dopo la convocazione dei comizi elettorali il consiglio comunale può adottare solo atti urgenti ed improrogabili”.

Per le elezioni Comunali 2021 nel comune di Busto Arsizio, la convocazione dei comizi elettorali è
avvenuta il 5 agosto: «In palese contrasto con questa norma, al termine dell’attuale consigliatura, durata più dei 5 anni stabiliti per legge (a seguito della pandemia) e a 10 giorni dalle elezioni che potrebbero destinare Busto Arsizio a nuovi amministratori, è stato comunque indetto alle ore 20 del 22 settembre un Consiglio Comunale al solo scopo di approvare l’autorizzazione al sindaco a votare, in assemblea soci di Accam il 25 settembre, per la messa in liquidazione della società e la nomina del liquidatore».

Europa Verde Busto Arsizio non rileva in questa autorizzazione «nessuna forma di urgenza e
improrogabilità, in quanto la delibera che sarà discussa nel consiglio comunale può essere analizzata e votata dopo le prossime elezioni senza che il comune subisca alcun danno. L’atto di liquidazione di ACCAM e le tempistiche in cui deve essere emesso non sono, infatti, fissati in alcun modo nè da leggi, nè da atti amministrativi, nè da vincoli contrattuali. Non ravvisiamo nessuna tipologia di urgenza da giustificare un palese conflitto con le regole del TUEL».

I Verdi ricordano che Accam spa da oltre un anno è nelle condizioni di dover essere messa in liquidazione; necessità che è stata ulteriormente confermata dopo la pubblicazione dell’ultimo bilancio a fine luglio 2021. Lo stato di liquidazione inoltre durerà per un altro anno almeno: «Possiamo immaginare che l’unica cosa che giustifichi un tale comportamento siano gli enormi interessi in gioco, accertata l’importanza della tematica trattata e che dovrebbero richiedere tempi più ampi di discussione assieme al coinvolgimento dei nuovi amministratori che i cittadini andranno a scegliere democraticamente tra pochi giorni».

Il partito ambientalista conclude: «È stato fatto di tutto per cercare di eliminare definitivamente l’inceneritore di Borsano tra gli argomenti della campagna elettorale, come se negli ultimi 50 anni questo impianto non sia mai esistito o abbia avuto effetti altro che positivi. La storia ci lascia, invece, una scia di grandi insuccessi e inchieste giudiziarie».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 22 Settembre 2021
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