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Ospedale unico al Casermone di Gallarate? “Troppe incognite”

Se n’è parlato, sembrava esserci una parziale convergenza ma era forse solo tattica. Il sindaco di Gallarate ora frena: “Soluzione troppo costosa e allungherebbe i tempi”. Un (altro) progetto per l’ex area militare però c’è, è il Centro Emergenze: "Ma va discusso"

gallarate generico

Ma esiste davvero l’ipotesi dell’ospedale unico Gallarate-Busto al “Casermone”, l’ex deposito dell’aeronautica?

L’ipotesi – avanzata dal consigliere Pd Giovanni Pignataro, ex assessore all’urbanistica – ha fatto discutere nello scorso weekend, con una parziale apertura di credito dal centrodestra al governo di Gallarate, con un intervento del medico Michele Aspesi, capogruppo della lista Cassani Sindaco.

Un dibattito “innescato” dalla realizzazione del centro tamponi e vaccini, attivato per la parte tamponi a fine dicembre e poi inaugurato lunedì scorso dal generale Figliuolo: lo “sblocco” dell’area ex militare, dismessa da sette anni, ha di fatto avviato il dibattito. Tanto più dopo la notizia che Regione Lombardia vorrebbe collocare al Casermone un “polo emergenze”, attrezzato per gestire future fasi emergenziali e anche accogliere pazienti (soprattutto bisognosi di terapia intensiva o subintensiva).

È da questo punto che è partito il consigliere Pd Giovanni Pignataro, ex assessore all’urbanistica, per immaginare la collocazione dell’ospedale unico proprio in viale Milano, in alternativa all’attuale previsione, che vuole l’ospedale unico realizzato all’estrema periferia di Busto Arsizio, zona Beata Giuliana-Cascina dei Poveri. 
«La collocazione al Casermone, area già edificata, consentirebbe anche di evitare l’enorme consumo di suolo sull’area di Beata Giuliana, oggi a prati e boschi» ha detto Pignataro. Per la soluzione consigliere dem ha anche parlato della necessità di nuove strade di accesso, comunque necessari anche per l’area a Busto (la previsione è di 12 milioni di spesa). Anche da Busto è intervenuto poi Maurizio Maggioni, con un intervento critico sulla scelta di Beata Giuliana.

Un po’ inattesa è stata la apertura di credito parziale venuta dalla maggioranza di Cassani.
Ma davvero a Gallarate si potrebbe insistere per portare l’ospedale unico al Casermone? In realtà il sindaco Andrea Cassani frena ampiamente, partendo da un punto: «L’area del Casermone è del Demanio o forse della Difesa, concessa in emergenza al Demanio e già questo è un elemento di incertezza, ancora. Poi gli immobili lì presenti richiederebbero demolizione e bonifica dell’area, quindi risorse aggiuntive».

A monte c’è però anche il discorso della proprietà dell’area del Casermone: «Serviranno risorse per acquistarla, a differenza dell’area di Beata Giuliana che è di proprietà del Comune di Busto che la mette a disposizione senza costi. Era l’elemento che ha spinto Regione Lombardia a valutare quella come area migliore». 
Infine Cassani vede nella stessa previsione di Regione Lombardia di un polo per le emergenze un ulteriore ostacolo, «perché non sappiamo quando terminerà la fase d’emergenza sanitaria».

Le incognite sulla tempistica e quelle sull’acquisizione dell’area e i costi portano dunque Cassani a mettere da parte la proposta del “Casermone”. «L’attuale previsione è di 7-8 anni di lavori, per finire nel 2029. Io ritengo che non si possa pensare di andare ancora oltre».

Giunta Gallarate

Ma allora perché c’è stata una parziale apertura di credito dalle file della maggioranza di Cassani?
Lo spiega indirettamente ancora lo stesso sindaco di Gallarate: «Sono contento che una parte delle opposizioni concordi sull’ospedale al Casermone: questa via è impraticabile, ma a questo punto io ritengo che non cambi farlo un km più in là».
Insomma: un passaggio tattico, per far risaltare che anche il Pd e Città è Vita sono comunque disponibili a parlare di ospedale unico, che l’opposizione non è totale. Tolto il Casermone, rimane solo l’ospedale unico.

Il progetto del Centro Emergenze? “Da discutere intorno a un tavolo”

Messa da parte la (più o meno evanescente) convergenza sull’idea di cambiare area, resta il tema del futuro del “Casermone”. Con quella proposta che Regione Lombardia ha fatto filtrare e ufficializzato settimana scorsa: il progetto prevede di attrezzare per diverse funzioni i quattro enormi magazzini dell’aeronautica (edifici del 1937), dedicandoli ognuno a una funzione diversa: uno per area diagnostica e tamponi, uno per ambulatori, uno per terapia intensiva e uno per subintensiva.

Inaugurazione del nuovo hub vaccinale a Gallarate
L’unico magazzino oggi riattivato, come centro vaccinale

La proposta esiste e Regione l’ha più o meno ufficializzata già sul finire della scorsa settimana. Se non fosse che poi lunedì il tema è finito ampiamente in secondo piano: «C’è tempo per parlarne, non oggi», si diceva. Ma il sindaco di Gallarate cosa ne pensa?
«Io dico: oggi siamo in emergenza e in questa logica è stata inserita lì una funzione che non era compatibile con la destinazione urbanistica» premette Cassani.

Detta più brutalmente (da noi) e prendendo solo l’aspetto più banale: il centro tamponi ha aperto in emergenza, qualche problema d’impatto sul traffico l’ha avuto, ma adesso si sta anche gestendo con militari e volontari. Diverso pensare a una struttura stabile. 
«Se si vuole prevedere un investimento al di fuori dell’immediata emergenza – continua Cassani – la destinazione urbanistica va modificata ed è necessario rimettersi intorno al tavolo. Non voglio essere un ostacolo, ma va affrontato con un confronto tra tutti i soggetti coinvolti, per capire le esigenze e i problemi da affrontare».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 26 Gennaio 2022
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