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Alla biblioteca di Somma Lombardo un incontro dedicato alla brughiera di Malpensa

L'incontro, in programma per il 7 maggio, è organizzato da Legambiente e vedrà coinvolta la professoressa Salvia Paola Assini, dell’Università di Pavia

Generica 2020

Un incontro organizzato da Legambiente di Gallarate e dedicato all’area della Brughiera. Mentre si organizzano visite in Brughiera con gli studenti dell’Università di Pavia per conoscere l’habitat del Life Drylandsì (LIFE18 NAT/IT/000803), come avvenuto il 28 di questo mese (foto sopra), nei comuni adiacenti c’è scarsa sensibilità al valore naturalistico dell’area a sud di Malpensa, valore riconosciuto in campo europeo. Eppure quest’area dovrebbe essere apprezzata in quanto pilastro del nostro territorio, ambientale, storico, di forte significato antropologico e culturale. La residua Brughiera è la più grande brughiera a sud delle Alpi, è un bene per sempre, non ricostruibile altrove, non patteggiabile in cambio di una produttività economica e salariale da sempre promessa e da sempre motivo di delusione e di aspra critica.

Nella mattinata del 7 maggio, nel convegno organizzato dalle Associazioni ambientaliste a Somma Lombardo presso la Biblioteca in via Marconi 6, la professoressa Salvia Paola Assini, dell’Università di Pavia, spiegherà le straordinarie ed irripetibili qualità della nostra brughiera ed in che cosa consiste il progetto europeo che la tutela. Sebbene siamo consapevoli che nel breve periodo le ragioni economiche hanno il sopravvento, nel lungo periodo sarà il patrimonio naturale a prevalere, dunque bisogna conoscerlo.

Spiegano gli organizzatori dell’incontro: “Il Masterplan è totalmente sbilanciato a favore dell’economia, trascura l’ambiente, così come è trascurata un’analisi tecnica e oggettiva, dedicata alla situazione attuale e alla futura. Alcune contraddizioni stanno però finalmente esplodendo, il rumore notturno ne è un esempio, come riportato da recenti articoli di stampa. Il Circolo di Legambiente Gallarate, assieme ad altre associazioni ambientaliste e privati cittadini, aveva puntualmente esposto le numerose criticità riscontrate inviando Osservazioni al Ministero della Transizione Ecologica nei due periodi indicati dal Ministero stesso, contestando la superficialità del Masterplan.

Entrando brevemente nel dettaglio dell’inquinamento acustico, ricordiamo che nessuno può ignorare l’esistenza di studi specialistici e persino relazioni ARPA in base alle quali l’inquinamento acustico supera i livelli legali. A Gallarate, ad esempio, il rumore in diversi quartieri è superiore a quanto consentito dalle norme. Su alcune delle stesse aree si sovrappone al rumore stradale quello aereo, specie nelle ore notturne. Da alcuni mesi sentire nel cuore della notte il rullaggio ed il decollo è diventato frequente, tuttavia il nostro primo cittadino, responsabile della salute dei residenti, ne è del tutto indifferente. Esistono le fasce deboli della popolazione e la capacità di sopportazione del rumore è individuale: nella nostra società vivono anziani, malati, neonati, donne incinte, persone sensibili che una volta svegliate non riprendono il sonno, oppure sono costrette ad assumere psicofarmaci. Della loro presenza ne va tenuto conto, se siamo davvero civili. Non è ancora esploso invece il problema del maggiore inquinamento atmosferico sulle strade lombarde a causa della cargo di Malpensa. Percorrere e superare il nodo di Milano con mezzi pesanti per far giungere le merci a Malpensa e portare a destinazione quelle arrivate non è certo rispettoso dell’urgenza di ridurre l’inquinamento atmosferico nella Pianura Padana, un’area tra le più inquinate al mondo. Se ne accorgerà il Governo? E si accorgerà qualcuno che gli ambientalisti non sono gli sprovveduti del no, ma hanno dallo loro parte studiosi, università e relazioni scientifiche che guardano soprattutto al futuro
dell’umanità”.

Pubblicato il 29 Aprile 2022
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