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I Comunisti di Busto Arsizio chiedono una commissione per la sicurezza sul lavoro in città

La richiesta è stata protocollata dai rappresentanti del Partito Comunista Italiano e di Rifondazione Comunista a Palazzo Gilardoni, nella giornata mondiale della Sicurezza sul Lavoro

elis ferracini comunisti busto arsizio

Ieri, 28 aprile (giornata mondiale per la Sicurezza sul Lavoro), a pochi giorni dal 1° maggio, giornata dedicata ai lavoratori, i comunisti di Busto (Elis Ferracini per il Pci e Angelo Renna per Rifondazione Comunista) hanno protocollato la richiesta indirizzata al Sindaco, al Presidente del Consiglio e a tutti i Consiglieri comunali della città di Busto Arsizio) «perché nel prossimo consiglio comunale venga messo all’ODG la creazione di una commissione di lavoro tra: amministrazione comunale, parti sociali, Inail e ispettorato del lavoro atta allo studio di programmi di intervento e controllo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro del territorio e che si investa in tecnologia rivolta a evitare incidenti e malattie dove si lavora, che si promuova vera formazione, che ci siano sanzioni reali per chi non adempie alle regole, che si istituisca il reato di “omicidio sul lavoro”».

I dati su infortuni e morti sul lavoro di questo inizio anno sono allarmanti (114 decessi, dato aggiornato al 31 marzo e ricordiamo con dolore e sconcerto gli studenti morti nell’ambito delle attività scuola-lavoro durante questo anno scolastico): «La carneficina è quella che si legge nelle notizie spesso dimenticate, confuse tra tante altre. Siano infortuni o malattie la principale causa è la precarietà in tutte le sue accezioni».

La riflessione dei comunisti bustocchi parte proprio da qui: «I numeri parlano di una realtà fatta di insicurezza e pericolo per chi lavora, ma dietro ai numeri ci sono persone giovani, anziane, donne, uomini, di ogni etnia, di qualsiasi religione, che pensano in maniera diversa. Persone che hanno perso il futuro, famiglie travolte dal dolore e da immaginabili difficoltà. Non si può restare indifferenti. Continuare ad essere spettatori di una strage, è di per sé complicità in questa continua, reiterata serie di delitti».

Bisogna dunque fare qualcosa e dunque Pci e Prc hanno avviato una campagna, partita da Gallarate, che sta coinvolgendo un numero sempre più alto di Comuni in tutta Italia: «Busto Arsizio, che fu detta la Manchester d’Italia e la provincia varesina tutta, che è territorio di lavoro, contano troppo spesso uomini e donne vittime del non rispetto di regole di attenzione e sicurezza e prevenzione, a vantaggio dello sfruttamento e del profitto».

Ed è proprio in prossimità del 1° maggio, giornata dedicata ai lavoratori, che PCI e PRC di Busto Arsizio chiedono alla amministrazione comunale di attivarsi per quanto è in suo potere, in termini di controllo e di intervento e si istituisca apposita commissione: «L’Italia è Repubblica democratica fondata sul lavoro: sicuro e di dignità e concretamente sostegno alla vita delle persone e contributo alla crescita collettiva. Sarà compito e impegno dei comunisti bustesi promuovere a sostegno di questa richiesta e sul tema del lavoro iniziative ulteriori» – concludono.

Pubblicato il 29 Aprile 2022
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