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Il consiglio di Gallarate vota aumento degli stipendi alla giunta e ricorso alle obbligazioni

L'adeguamento delle indennità a sindaco e assessori è stato il tema più dibattuto. Critiche dall'opposizione all'aumento del ricorso ai Boc e l'uso degli oneri per la spesa corrente

consiglio comunale Gallarate

A Gallarate scattano gli aumenti degli stipendi per sindaco e giunta, un passaggio che non ha mancato di suscitare polemiche, nella seduta di consiglio comunale dove è stato esaminato il rendiconto 2021 e si è adottata la variazione di bilancio.

La manovra di primavera è stata approvata dal consiglio comunale con il voto favorevole della maggioranza e quello contrario delle opposizioni, che hanno ribadito le critiche in particolare all’altro capitolo qualificante della variazione, vale a dire l’aumento del ricorso ai “Boc”, le obbligazioni comunali che erano stati introdotti in autunno e che ora vedono un più ampio ricorso.

L’aumento delle indennità è pari a un +43% rispetto alle cifre che erano in vigore: il sindaco prenderà 20mila euro l’anno in più, il vicesindaco 15mila, gli altri assessori vedono un aumento di 12mila euro, per un totale di 120mila euro. Gli stipendi sono solo dell’esecutivo, della giunta, mentre i componenti del Consiglio comunale invece, non prendono una indennità, ma solo un gettone di presenza di poche decine di euro. Attualmente solo una parte dell’aumento sarà a carico delle casse del Comune, perché un’altra parte viene finanziata dallo Stato nella fase transitoria.

L’aumento è stabilito a livello nazionale, ma con possibilità di applicarlo nell’immediato o in progressione da qui al 2024. Questo è stato uno dei punti che non ha convinto l’opposizione: Massimo Gnocchi ha criticato la scelta di applicare da subito l’aumento, definendola «inopportuna in questo momento». Va comunque detto che su questo punto l’opposizione non ha alzato le barricate, come ha sottolineato anche Cesare Coppe per Città è Vita: «Gli amministratori sono in prima linea, c’è una sproporzione da anni tra le responsabilità e le indennità: sono favorevole, anche se questo è impopolare» (pur sottolineando anch’egli l’inopportunità dell’aumento in un unico step).

Scelta difesa invece in pieno da Marco Colombo (FdI)«Mi fa male che passi che c’è una votazione imposta. Ci troviamo ad assumere scelte imposte dall’alto dal governo, oggi dobbiamo affrontare un voto che fa sembrare che noi ci si alzi la mattina e ci si aumenti lo stipendio. Non è così. Come consiglieri tra l’altro non traiamo neanche beneficio» (come detto i consiglieri non hanno indennità, ma solo gettoni di presenza).

Margherita Silvestrini è tornata poi sul tema al momento del voto (complessivo, su tutto il pacchetto di variazione) parlando di «fretta di portare variazioni di bilancio a quattro mesi dal bilancio preventivo». E replicando a Colombo ha detto che «l’aumento in questo momento è una scelta, non è imposta dall’alto: la riteniamo non così urgente da intervenire subito».

L’aumento del ricorso ai Boc, le obbligazioni comunali

Una differenza più marcata si è vista invece sulla scelta dell’aumento del valore dei Boc, le obbligazioni comunali: «L’indebitamento obbligazionale aumenta di un milione» ha ricordato Germano Dall’Igna, dai banchi della maggioranza, per Fratelli d’Italia. Complessivamente l’emissione di Boc sale a 2,5 milioni di euro nel 2022, per altri 2,8 nel 2023 e per 3,7 nel 2024, per un ammontare complessivo pari a 9 milioni di euro.

Su questo l’opposizione era già critica in partenza. «C’eravamo già detti contrari nel 2021, lo siamo anche oggi» ha ribattuto Cesare Coppe, che con ironia ha usato poi una parola in dialetto: «Più che Boc saranno un boec, ovvero un buco nero che fa sparire le perdite».

Dalle file dell’opposizione è stata criticata anche la scelta di destinare gli oneri di urbanizzazione (i soldi che arrivano dagli interventi edilizi) alla spesa corrente, anziché a investimenti: «È sintomo di debolezza».

Come detto la variazione è passata con 15 voti a favore (maggioranza) e otto contrari (le diverse opposizioni).

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 12 Aprile 2022
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