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Dal tumore alla corsa in montagna. In un libro la sfida di Nicola Gallicchio

Quando si scopre di essere colpiti da un tumore maligno pensare di diventare un trail runner e correre 200 km in un giorno non è proprio fra le prime cose che una persona si può mettere in testa. A meno che non vi chiamiate Nicola Gallicchio

Generica 2020

Nella serata di venerdì 6 maggio, nella sala polivalente di Lavena Ponte Tresa, Nicola Gallicchio, ingegnere italo svizzero di 39 anni residente a Lavena Ponte Tresa, ha presentato il libro che racconta la sua esperienza.

“Fall Risk – Inseguendo il Bianconiglio” è il titolo del libro, che parla della diagnosi che gli cambiò la vita, quella del linfoma non Hodgkin, un tumore del sistema linfatico, e di come ha affrontato il viaggio nella malattia. Un viaggio non facile, dove la corsa (e la corsa in montagna) hanno giocato un ruolo fondamentale nel suo riprendersi la vita e nella sua lotta contro il tumore. 

Cinque anni dopo quel viaggio in ambulanza diretto d’urgenza a Pavia, dove è stato ricoverato in ematologia per iniziare la chemioterapia, Nicola ha ripercorso quell’itinerario. Questa volta non in ambulanza ma a piedi, di corsa, lungo la Via Francisca del Lucomagno: 93 km di corsa in poche ore. E’ così che lo avevamo conosciuto, un anno fa. 

Cinque anni fa la diagnosi di tumore, oggi 93 km di corsa lungo la Via Francisca

Il 27 aprile scorso lo abbiamo incontrato di nuovo in montagna e fra i boschi. Lui correva in salita, noi scendevamo dal Rifugio Pradecolo sopra Luino, durante la quarta tappa del tour VA in giro

Il 6 maggio lo ritroviamo in giacca e cravatta su un palco, intento a dialogare con lo scrittore Cristiano Parafioriti sul suo libro diario “Fall risk – Inseguendo il Bianconiglio”. Parafioriti dice di Nicola: «Non è facile se scrivi qualcosa di autobiografico suscitare delle emozioni nel lettore. Ho letto il libro perché ho visto negli occhi di Nicola quel bagliore di chi ha una storia vera da raccontare, non come quando uno scrittore ne inventa una. L’ho letto e ho capito che c’era lotta, sofferenza e una serie di cose che potevano rispettare quel patto che si instaura fra chi legge e chi scrive».

lavena ponte tresa generico

Mentre era in ospedale Nicola vide su una rivista un articolo che parlava del Tor des Géants, la corsa in montagna che si tiene ogni anno in Valle d’Aosta, una delle gare più dure del mondo dove gli atleti corrono oltre 300 km affrontando 24.000 metri di dislivello. Chi la vince solitamente non dorme più di un paio d’ore in tre giorni, il resto del tempo corre. «Se arrivo a quarant’anni voglio provarci», si è detto dal letto dell’ospedale.

Perché nei suoi sogni, mentre combatteva il male in continui avanti e indietro da Pavia, vedeva i “Prati di Maggio”, ossia quella striscia di sentiero incorniciata fra i prati magri che c’è sotto la cima del Monte Lema: «Anche se sembrava assurdo lì, mentre non sapevo se sarei arrivato al giorno dopo, ho deciso che avrei fatto il trail runner». E Nicola ce l’ha fatta, e a settembre del 2021 ha partecipato al Tor de Geants. 

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La serata è stato un susseguirsi di scambi fra l’autore e lo scrittore, con alcune letture estratte da Fall Risk, a cura di Paola Genovesi dell’associazione SaltaPagina. Fra i tanti presenti erano molti i parenti di Nicola, che vanta una famiglia unita e numerosa che gli è stata di grande aiuto durante le fasi più dure della malattia, e tanti i cittadini di Lavena Ponte Tresa. Fra loro anche il sindaco Massimo Mastromarino, che conosce Nicola Gallicchio da quando era un ragazzino e che si è detto profondamente emozionato di partecipare a questo capitolo della storia del suo concittadino: «Nicola sta lasciando un dono a tutta la nostra comunità». 

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Durante la serata era possibile acquistare il libro, il cui ricavato sarà devoluto ad AIL Associazione Italiana Linfomi e Leucemie, all’Ospedale policlinico San Matteo di Pavia reparto Ematologia e all’Ospedale di Circolo di Varese reparto Radioterapia.

Il libro è acquistabile anche cliccando qui

 

Pubblicato il 06 Maggio 2022
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