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Dabraio a Cassano incassa l’appoggio di Gigi Farioli. “Esperimento coraggioso”

L'ex sindaco di Busto, con Officina delle Idee 2.0, organizza l'incontro conclusivo della campagna elettorale di Progetto Cassano 2032. E non risparmia critiche a Forza Italia, oggi divisa tra due pezzi di centrodestra

Farioli

«Le competenze prima delle coalizioni». Quasi alla vigilia del voto, Rocco Dabraio – candidato di Cassano Progetto 2032 – incassa l’endorsement dell’ex sindaco di Busto Gigi Farioli. Un endorsement che è anche sosterò attivo: l’associazione Officina delle Idee 2.0, nata intorno a Farioli, promuove con la civica Progetto 2032 una serata su un tema poco frequentato ma di grande rilevanza, quello delle comunità energetiche.

«A febbraio parlavamo con le persone e il primo problema che emergeva era la guerra l’impatto sui costi energetici» dice Rocco Dabraio, candidato sindaco della civica che per prima ha rotto gli indugi a Cassano, a inizio 2022.

«Questo incontro è la chiusura del cerchio: riprendiamo un tema con cui avevamo aperto la campagna elettorale, ora vogliamo offrire un vero momento di servizio sul tema» aggiunge Maurizio Tosatti, portavoce della civica.

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Nell’incontro intervengono anche esperti individuati da Officina delle Idee 2.0. «L’associazione è nata a marzo per tenere alta l’attenzione su tematiche culturali e amministrative, approfondire i temi prima delle scelte da fare» dice il presidente di Officina delle Idee 2.0 Franco Binaghi. «Cerchiamo di uscire dal contesto cittadino, ci siamo affacciati a Marnate sul tema del commercio, oggi a Cassano sul tema delle comunità energetiche».

Per Gigi Farioli l’analisi dei problemi, lo studio delle soluzioni è un elemento centrale, quello che distingue la politica liberale dal populismo che presenta soluzioni facili e parole d’ordine.
È curioso vedere Farioli – che è stato l’alfiere di Forza Italia nell’Alto Milanese – schierato per una civica, in una elezione in cui Forza Italia si è divisa su due diversi candidati, Osvaldo Coghi (sostenuto dalla lista del partito) e il sindaco uscente Nicola Poliseno (che ora ha una sua civica a sostegno di Pietro Ottaviani. Farioli parla della contrapposizione tra «una Forza Italia pseudocivica con Fratelli d’Italia e una Forza Italia pseudocattolica che si allea con la Lega».

Non rinnega gli ex compagni di partito, sia chiaro: «Conosco bene Coghi e Poliseno, godono della mia stima, entrambi hanno partecipato all’esperienza di cui sono stato un rappresentante a lungo». Quel che lo ha spinto a schierarsi per Progetto 2032 e Dabraio è stato forse più il quadro di questa campagna elettorale: «Mi sembra che Cassano sia diventata un po’ una specie di training sulla partita delle nazionali e delle regionali». Una battaglia locale giocata guardando ad altro, secondo Farioli, che cita il passaggio dei tanti big (La Russa, Versace, Giorgetti, ecc) venuti o attesi a fare la passerella per i due candidati del centrodestra.

Ecco perché si schiera con l’«ambizioso e coraggioso esperimento di Dabraio e del suo gruppo», che vede come i più animati dalla «volontà di servire la civitas, la polis, che è il senso profondo della politica», i più vicini ai valori «popolari, liberali, garantisti».

“Campagna elettorale per dare risposte, non per rincorrere la gente in chiesa o a scuola”

Dabraio rivendica l’approccio analitico dei problemi, lo sforzo non di proporre soluzioni preconfezionate e promesse, ma di cercare il confronto con chi studia le tematiche. «Anche dall’incontro sulla mobilità con Fiab le persone sono uscite capendo che ci sono possibilità di lavorare sul tema, magari non avendo nel giro di pochi giorni, ma facendo un lavoro culturale e di analisi delle soluzioni».

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«Abbiamo fatto una campagna elettorale per ascoltare e dare risposte». E alla fine riserva una stoccata ai partiti e agli altri candidati: «Non siamo quelli che vanno ad assaltare le persone davanti alle chiese (atteggiamento stigamtizzato dal parroco, ndr) e all’ultimo giorno di scuola, non siamo quelli che usano i luoghi pubblici per dire è roba mia»

 

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 08 Giugno 2022
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