Quantcast

Protesta al Gigante di Somma: “Chiediamo il rinnovo del contratto e migliori condizioni di lavoro”

Al centro dello stato di agitazione il mancato rinnovo dell'integrativo aziendale, per la prima volta dal 1985. Ma c'è anche il tema della flessibilità che allunga gli orari in piena estate

Somma Lombardo generiche

Presidio di protesta di fronte al Gigante di Somma Lombardo, per chiedere il rinnovo del contratto integrativo e migliori condizioni di lavoro.

I lavoratori dello storico punto vendita sommese si sono ritrovati all’ingresso del complesso commerciale sul Sempione, sotto le bandiere della Filcams Cgil e della Fisascat Cisl, raccogliendo anche l’interesse della maggior parte dei clienti che passavano e venivano avvicinati per la consegna del volantino con le rivendicazioni.

Primo punto dello stato di agitazione – proclamato a livello nazionale – è appunto il contratto integrativo aziendale. «In piena pandemia non abbiamo chiesto di rinnovare l’integrativo che è scaduto a ottobre 2020, c’erano altre priorità in quel momento» ricostruisce Livio Muratore, della Filcams Cgil. A inizio 2021 la Rialto spa è subentrata nella proprietà di Gigante anche a Somma: «Quando abbiamo chiesto all’azienda di rinnovare l’integrativo ci hanno risposto che non c’era alcuni spazio».

«È un contratto integrativo che risale al 1985 e che ha una grande importanza per i lavoratori di Gigante» sottolinea Simona Menegale, della Fisascat Cisl Varese-Como. «La disdetta  unilaterale dell’accordo è grave. C’era la promessa di sederci al tavolo per un contratto complessivo di Rialto spa ma ad oggi non abbiamo segnali. La richiesta è di poterci sedere al tavolo a livello nazionale, per ottenere che le migliorie siano estese a tutta la piattaforma di Rialto spa. Siamo disponibili a sederci al tavolo, ma questo tavolo va convocato».

La richiesta dell’integrativo aziendale non è l’unica rivendicazione al centro del presidio. «Oggi l’azienda chiede diffusamente flessibilità per i full time» continua Muratore della Cgil. Nella pratica significa che per coprire le assenze per ferie in estate viene imposto ai lavoratori un prolungamento dell’orario settimanale da 38 a 44 ore. Non in straordinario (che sarebbe pagato anche maggiormente) ma con un ‘prestito’ di ore che vengono recuperate solo in autunno. «La flessibilità è sì prevista dal contratto ma non è stato applicato da nessuna altra catena» continua Muratore della Cgil. «Inoltre prevede anche un incontro preliminare con le organizzazioni sindacali che qui è stato ignorato».

«I contratti full time sono soprattutto ultracinquantenni e un turno prolungato anche fisicamente è pesante» aggiunge una cassiera che partecipa al presidio. «E questo anche perché la lunghezza del turno si accompagna all’uso delle mascherine e dei camici sintetici che creano particolare disagio. È una cosa che in estate condiziona tanto».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 30 Giugno 2022
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore