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Il centrodestra ha bisogno ancora un giorno per completare le liste elettorali

L'ha detto nel tardo pomeriggio di giovedì Giancarlo Giorgetti. La Lega anticipa anche alcune candidature dalla società civile. In serata l'incontro del polo di centro Azione-Italia Viva. Ancora attesi i nomi del Movimento 5 Stelle, mentre la sinistra-sinistra è al rush finale per raccogliere le firme

Giancarlo Giorgetti generiche

Sono ore di grande attesa, per gli esponenti del centrodestra: a Roma si sta lavorando alla definizione delle liste per le prossime elezioni del 25 settembre. È un gigantesco gioco d’incastri che si decide a livello nazionale e che richiede un accordo tra tutti i partiti maggiori della coalizione.

«I nomi? Occorrono altre 24 ore» ha detto Giancarlo Giorgetti, ministro dello sviluppo economico ma in questo caso ai vertici della Lega, secondo i sondaggi il secondo partito dopo Fratelli d’Italia. Appuntamento dunque a venerdì, solo con qualche ora di anticipo sulla scadenza prevista per sabato e domenica.

La composizione delle liste è un’operazione molto complessa. Ogni partito crea le sue liste per la parte proporzionale, il cosiddetto “plurinominale”: il partito fissa l’ordine dei candidati che vengono eletti in ogni collegio in cui è divisa l’Italia, uno per la Camera e uno per il Senato. Uno stesso nome può essere candidato in più collegi e – se viene eletto in più di un luogo – può scegliere dove e lasciare il posto negli altri collegi. A volte quindi essere secondo dietro a un grande nome candidato in più collegi (ad esempio: Berlusconi) può essere un vantaggio.

Fin qui il sistema richiederebbe un accordo complicato sì, ma tutto interno al partito.
Poi però ci sono i collegi uninominali, uno ogni 350mila-500mila abitanti circa (per il Varesotto, ad esempio, sono due: Varese con l’alta provincia, Busto Arsizio con la bassa). I candidati uninominali sono legati non al partito, ma alla coalizione, sono quindi – nel caso del centrodestra – espressione di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e liste minori collegate, come Udc e Noi con l’Italia/Coraggio Italia. La ripartizione deve rispecchiare gli equilibri presunti dentro al coalizione (quindi con FdI più forte, seguita da Lega e poi da Forza Italia) e bisogna tenere conto del fatto che ci sono una serie di nomi – i cosiddetti “big” – che devono essere candidati in collegi sicuri, come potrebbero essere i due del Varesotto.

I nomi del centrodestra

È difficile fare previsioni esatte su chi ci sarà in lista. Per la Lega di sicuro dovrebbero esserci Giorgetti e Umberto Bossi, seguiti da Matteo Bianchi e Stefano Candiani. Molto più indefinito il quadro di Fratelli d’Italia, dove sembrano avere buone chance (ma dpenderà poi in che posizione) Andrea Pellicini e Francesca Caruso.
Poi iniziano a uscire alcuni altri nomi che hanno trovato spazio, compresi alcuni nomi dalla società civile: la Lega ad esempio ha reso noto che dovrebbe esserci posto per il campione di pallavolo Luigi Mastrangelo, “il presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Mario Barbuto, il presidente di FareAmbiente Vincenzo Pepe, l’intellettuale Giuseppe Valditara. In corsa anche l’editore Antonio Angelucci.”

Tra gli uscenti ricandidati i ministri uscenti Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia e Erika Stefani, il viceministro Alessandro Morelli, i sottosegretari Lucia Borgonzoni, Gian Marco Centinaio, Federico Freni, Vannia Gava, Nicola Molteni, Tiziana Nisini, Stefania Pucciarelli, Rossano Sasso. “Semaforo verde per i capigruppo Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo e i vicesegretari Andrea Crippa e Lorenzo Fontana”, si legge ancora nella nota diffusa dal federale della Lega.

Il centrosinistra e il centro

Il lavoro di “incastri” del centrodestra dovrebbe appunto richiedere ancora un giorno, nelle stanze romane.
Quanto agli altri, il Pd e il centrosinistra hanno reso noto lunedì notte lo schema delle candidature, con qualche cambiamento in corsa (come quello nell’uninomunale del collegio Busto, dove Erica D’Adda è stata sostituita da Noemi Cauzzo).

Nel polo di centro è in programma questa sera, giovedì, l’incontro per la definizione delle liste della coalizione Italia Viva-Azione.

Il Movimento 5 Stelle in attesa e la sinistra-sinistra che cerca firme

Il Movimento 5 Stelle ha tenuto martedì le “parlamentarie”. Fino ad ora è stata resa solo l’approvazione del “listone” dei nomi sicuri nel plurinominale, la “lista Conte” con una dozzina di nomi (qui l’articolo con i nomi).
L’esito delle votazioni delle proposte di autocandidatura relative ai collegi plurinominali nelle circoscrizioni di Camera e Senato – invece – “sarà reso noto nei prossimi giorni”, si legge da mercoledì sul sito del Movimento.

Stanno ancora raccogliendo le firme, nell’ultimo tentativo di presentarsi alle elezioni, le formazioni della sinistra-sinistra che a differenza dei partiti già presenti in Parlamento deve raccogliere 36mila firme. Qui l’articolo dedicato.

 

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 18 Agosto 2022
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