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In Iran con il furgoncino: i “Carbonara Mariachi” portano in dono una sala giochi ai bambini

Il gruppo è nato dall'esperienza nel Mongol Rally, il rally avventuros-goliardico fino in Mongolia: ora usano il furgoncino Fiat per progetti solidali, dall'Armenia all'Iran, ma anche in Italia. Questa settimana un furgone "in mostra" al Quarto Stato di Cardano

Carbonara Mariachi

Dall’Armenia al cuore dell’Iran, per solidarietà. E a bordo di un vecchio furgoncino Fiat anni Settanta partito dall’Italia.
È una spedizione un po’ matta, scanzonata e generosa, quella del gruppo “Carbonara Mariachi”, che da qualche anno sostiene progetti solidali usando come mezzo – un simbolo – un furgone Fiat di quelli di una volta, dalle forma arrotondate.

«Carbonara Mariachi nasce da un gruppo di cinque amici che nel 2017 che decide di fare la Mongol Rally a bordo di un vecchio Fiat 900T degli anni Settanta» racconta Carlotta Difrancesco. Il Mongol Rally è un viaggio transcontinentale – dal cuore d’Europa alla Mongolia – che si fa per spirito d’avventura ma anche per solidarietà, spesso a bordo di mezzi particolarmente “pittoreschi”, vecchi arnesi rimessi in pista per una spedizione da migliaia di chilometri (nel Varesotto si sono viste ad esempio delle 128 e della Panda anni Ottanta). Il vecchio furgone Fiat, le chitarre a bordo, un accenno ironico ai luoghi comuni sull’Italia: hanno shakerato questi elementi ed è venuto fuori il nome simpatico di Carbonara Mariachi.

Il viaggio lungo un mese, la ricchezza umana dell’incontro con le popolazioni dell’Asia ha spinto il gruppo di amici a stare insieme, rilanciare, inventare nuove spedizioni, per «associare la passione del viaggio a proposte solidali».

Nel 2019 prendono contatto con un’associazione in Benin che si occupa di minori e mamme e che aveva bisogno di un furgone per trasporto e altri materiali per la comunità: recuperati i materiali e un Fiat Ducato, hanno appunto affrontato il lungo viaggio Italia-Benin per consegnarlo.

Carbonara Mariachi

Sulla frontiera Est: l’aiuto ai migranti e ai profughi dall’Ucraina

«Il gruppo da allora si è allargato, ora siamo una dozzina di persone, che condividono la passione per i viaggi, anche in situazioni emergenziali» racconta ancora Carlotta.
Così, nell’inverno 2021-2022 si sono avventurati al confine Polonia-Bielorussia a dicembre 2021, per portare aiuto alla rete solidale che assisteva i migranti bloccati sul confine. Poi sono stati in Bosnia, per assistere i profughi della rotta balcanica, nelle settimane tra 2021 e ’22. Poche settimane dopo è scoppiata la guerra in Ucraina: «Abbiamo fatto due viaggi per l’Ucraina, prima fino a Przémysl, al confine polacco, e poi in Moldavia, a Chisinau». A Przémysl hanno portato aiuti all’andata e trasportato persone al ritorno, dentro quel grande momento di solidarietà internazionale per i profughi.

In Moldavia invece il progetto è stato più strutturato: «Abbiamo collaborato con la Fondazione Regina Pacis che gestisce una mensa per i poveri della città e strutture di prima accoglienza, che erano state convertite ad accoglienza dei profughi ucraini che arrivavano fino a Chisinau» continua Carlotta. «Abbiamo portato generi alimentari, prodotti di igiene per adulti e bambini, quaderni e pennarelli. Un viaggio non facile anche per la presenza della dogana tra UE e Moldavia».

Dall’Italia all’Armenia, puntando all’Iran

Se queste erano missioni “a corto raggio”, nel gruppo )(composto da persone del Comasco, di Gallarate e di Milano) era rimasta la voglia anche di viaggi a lungo raggio, usando sempre il vecchio furgone 900T che è simbolo dei Carbonara Mariachi. Ed è nata così l’idea di «un giro del mondo “a tappe”», che proseguisse anno dopo anno: «Nel 2020 aiamo partiti dall’Italia fino alla Turchia, dove siamo stati sorpresi dal Covid e abbiamo dovuto lasciare il furgone in un campeggio a Salonicco. Nel 2021 abbiamo ripreso il viaggio sull’itinerario Turchia-Georgia-Armenia, fino alle porte di Erevan». Nella tappa dello scorso anno hanno collaborato con TeachForArmenia che lavora per la scolarizzazione delle aree rurali: «Abbiamo portato 25 computer portatili, recuperati da una scuola di Gallarate. Il progetto ha dato origine a contatti tra scuole in Armenia e qui in Italia».

Carbonara Mariachi

E quest’anno il viaggio del furgoncino Fiat 900T riparte da Erevan, anche se alla spedizione si aggiungerà anche una vecchia station wagon Mercedes 200. «Quest’anno andiamo in nove, meta finale Karachi in Pakistan, così è in programma, poi vedremo se sarà possibile». Due del gruppo porteranno la Mercedes fino a Istanbul, qui si aggiungeranno altri tre per la traversata di Turchia e Armenia fino. «A Erevan altri quattro arriveranno in aereo».

Ridare l’infanzia ai bambini

Da Erevan il primo obiettivo è la città iraniana di Khorammabad, nella regione del Lorestan. Il partner locale quest’anno è un’associazione che combatte il lavoro minorile. «In ogni viaggio puntiamo ad avere attenzione ad un progetto locale: siamo in contatto con loro da un po’ di mesi. Li aiuteremo ad allestire una sala giochi, una sala multimediale che restituisca un’infanzia ai bambini che sono esposti sempre al rischio del lavoro minorile». Dall’Italia arriveranno Playstation e X Box funzionanti, ma verranno acquistati anche altri materiali in loco.

Carbonara Mariachi

Oltre ai giochi elettronici, il progetto punta a sviluppare anche il gioco insieme all’aperto e ha trovato supporto in realtà del Comasco: «Ci hanno chiesto divise da calcio e abbiamo avuto grandi risposta: tre squadre comasche (Città di Como, Albatese calcio, Hf Calcio Albate), in collaborazione con l’azienda di abbigliamento sportivo Primato, hanno realizzato una divisa da calcio con i loghi dell’associazione». Un set completo che verrà consegnato appunto nella città iraniana.

Il furgone del progetto KidsMustPlay ospite a Cardano al Campo

Il gruppo di Carbonara Mariachi finanzia i viaggi e soprattutto le attività solidali (all’estero ma anche in Italia) anche con offerte. E questa settimana è ospite alla cooperativa Casa del Popolo – Circolo Quarto Stato di Cardano al Campo, che è sempre attiva ai progetti di solidarietà a tutti i livelli.

 

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«Non potendo portare il 900T soprannominato “Il poderoso”, che è già a Erevan, abbiamo portato un altro furgone Fiat che vogliamo impegnare per il progetto KidsMustPlay» racconta ancora Carlotta Difrancesco.
«Sarà usato per una raccolta di giocattoli usati, che saranno destinati poi ad associazioni locali ed eventualmente anche all’estero».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 03 Agosto 2022
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