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La società che gestiva la piscina di Busto Arsizio condannata a pagare 100 mila euro ad un lavoratore: “Andava assunto”

Per 7 anni Paolo è stato il factotum della Sport Management ma veniva inquadrato come collaboratore. Il giudice del Tribunale del Lavoro ha condannato la società a risarcirlo: «Risparmiavano sui dipendenti»

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Paolo si commuove ripensando a quanti sacrifici ha fatto per mantenere quel posto di lavoro alla piscina Manara di Busto Arsizio nonostante gli orari impossibili, il continuo cambio di mansioni e un contratto che lo equiparava ad un lavoratore occasionale senza tredicesima, senza contributi, senza ferie, riposi, malattia: «Sono stati anni in cui ho dato tutto per quella piscina ma sono stato trattato come un collaboratore esterno». Entrato come cassiere si è ritrovato a fare di tutto: dal responsabile vasche al manutentore, all’autista per tutto l’anno.

Oggi, insieme ad Alberto Trevisan (al centro nella foto) di Felsa Cisl Lombardia, e Sara Moriggi dell’ufficio vertenze sorride amaro davanti alla vittoria conseguita in tribunale a Busto Arsizio. In mano ha la sentenza che condanna Sport Management (la società sportiva che ha gestito negli scorsi anni la piscina gioiello di Busto Arsizio) a risarcirlo di 102 mila euro: «Questo è quanto la società ha risparmiato negli anni in cui Paolo ha lavorato per loro grazie ad un contratto di collaborazione invece di un inquadramento da dipendente diretto – spiega Alberto Trevisan – e non è l’unico lavoratore sul quale la Sport Management ha risparmiato».

Sara Moriggi spiega: «Si è trattato di una causa complicata che siamo riusciti a vincere perchè abbiamo dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio il rapporto di subordinazione che c’era tra Paolo e la Sport Management. Ai lavoratori nella sua situazione diciamo di conservare sempre tutto: mail, messaggi, chat, tutto ciò che può provare l’impiego continuativo di un lavoratore. Nel settore sportivo sono molti i lavoratori nella sua situazione». Solo alla Manara, sotto la gestione Sport Management, si contavano 60 lavoratori d’estate, 30 nel periodo invernale, 15 con una situazione di lavoro fisso e solo un dipendente assunto, il direttore.

Trevisan aggiunge che da tempo la Felsa Cisl sta spingendo perchè il governo si occupi di questa categoria di lavoratori che conta almeno 300 mila addetti in Italia: «Lo abbiamo visto quando il governo ha stanziato i fondi per i ristori in questo settore. Siamo riusciti ad allargare la platea che inizialmente era di 40 mila lavoratori e invece sono molti di più. Per loro serve una riforma che regoli un settore dove una società come Sport Management che fatturava 26 milioni di euro poteva tranquillamente considerarsi una società dilettantistica. C’è qualcosa che non va».

Essendoci una procedura fallimentare in corso è difficile che Paolo possa vedere sul suo conto il bonifico da oltre 100 mila euro ma almeno i contributi Inps potranno essere recuperati: «La beffa è che la società è in concordato preventivo e il curatore nominato non ha ancora sciolto la riserva sul possibile fallimento. Purtroppo Paolo non potrà insediarsi tra i creditori».

Una vittoria a metà che però apre la strada ad altre situazioni simili non solo a Busto Arsizio: «Il segnale che diamo è che con le leggi attuali (quel jobs act che molti vorrebbero cambiare ma solo a parole, ndr) si può avere un contratto da dipendente» – aggiunge Trevisan.

Felsa Cisl conclude auspicando che i segnali di buona volontà da parte di Forus Italia, la società subentrata a Sport Management nella gestione della piscina, si tramutino in fatti: «Quando li abbiamo cercati la prima volta abbiamo ricevuto un segnale positivo perchè ci hanno almeno ascoltato ma non abbiamo ottenuto garanzie di organico. Hanno rivendicato il fatto di non avere vincoli verso i collaboratori ma si sono dimostrati disponibili a valutare i profili. Alcuni collaboratori sono stati infatti assorbiti nell’organico di Forus ma la maggior parte no, a discrezione del nuovo proprietario». L’ultimo messaggio lo lancia Paolo: «A tutti quelli che sono nella mia situazione dico che se non sono loro stessi a far rispettare i diritti non otterranno mai nulla».

 

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 09 Settembre 2022
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