Quantcast

Suor Marcella: “In questo mondo in guerra non dimenticatevi di Haiti”

L'amaro appello di suor Marcella Catozza, la missionaria di Busto Arsizio che da due mesi è lontana dalla "sua" Haiti. Sprofondata nell'ultimo anno e mezzo nella violenza cieca della guerra per bande

suor marcella bambini haiti

«È una lotta terribile. La città è nelle mani delle bande. La gente muore di fame. Le scuole sono chiuse. Non ci sono posti di lavoro. Gli ospedali stanno chiudendo perché non hanno carburante per i generatori di corrente. È impossibile vivere in queste condizioni».
La situazione di Haiti è sempre drammatica, a distanza di un anno o poco più dall’esplodere delle violenze e del liquefarsi dello Stato, raccontate “in presa diretta” da suor Marcella Catozza, che ha sempre avuto nella città di Busto un interlocutore sul fronte dell’aiuto caritativo (la foto di apertura dell’articolo si riferisce ad anni passati).

La religiosa di Busto Arsizio (che appartiene alla Fraternità Francescana Missionaria), arrivata ad Haiti nel 2006, ha parlato all’ong cattolica Aiuto alla Chiesa che Soffre. «La cosa peggiore è che nessuno parli di te. Nessuno sa cosa stia succedendo. Non sono interessati a ciò che stiamo soffrendo in questo Paese. Anche la Chiesa è sotto attacco»

Il racconto di suor Catozza (che trovate completo qui) è drammatico e anche molto personale, come quando ricorda suor Luisa dell’Orto, assassinata nel giugno 2022: «Per me era più di un’amica. Quando ho sentito la notizia, sono caduta in ginocchio dal dolore per la terribile perdita», ricorda.

Lo scontro non è propriamente religioso: sul “campo” si contrappongono bande criminali diverse, che puntano al potere locale e a razziare beni in un Paese poverissimo: rapinano e depredano dunque alle strutture religiose e ai loro servizi, come ad esempio ambulatori, Caritas, orfanotrofi.
Suor Marcella è in Italia da agosto, dove si trovava in visita al momento degli ultimi attentati e della nuova ecalation: «Mi hanno chiesto di non tornare indietro, che era meglio aspettare un po’, tra l’altro perché sono passati due mesi dall’uccisione di Suor Luisa. Non vogliono un’altra sorella martire in questo Paese, quindi mi hanno fatto aspettare. È molto difficile per un missionario stare fuori dal proprio Paese, ma sono certa che il Signore mi sta chiedendo di farlo».

«Ciò che sta accadendo in Ucraina e in Russia viene visto con grande timore, ma non si devono dimenticare altre popolazioni del mondo, come quella di Haiti, che stanno vivendo una situazione di guerra, non per qualche anno, ma per tutta la vita. Per favore, preghiamo per Haiti. Chiediamo al Signore di proteggere tutti gli haitiani e di dare pace a questo popolo. Chiedo preghiere per i miei ragazzi. Sono 150. Il più giovane ha due mesi, il più anziano 18 anni. Per come è ridotta Haiti oggi, non c’è futuro per questi bambini. Preghiamo e chiediamo a Dio che il bene che Egli ha preparato per loro si realizzi e che i desideri che questi bambini portano nel cuore possano essere esauditi».

Il colloquio completo con Suor Catozza lo trovate qui

Pubblicato il 13 Ottobre 2022
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore