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“Gli orsi non esistono” chiude il cineforum autunnale di Besnate

La pellicola del regista iraniano Panahi racconta di due coppie che devono fronteggiare superstizioni e dinamiche di potere. Panahi a luglio è stato arrestato dal regime di Teheran mentre si trovava all'ufficio del pubblico ministero per chiedere informazioni sui colleghi Mohammad Rasoulof e Mostafa Aleahmad, detenuti da qualche giorno

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L’appuntamento di lunedì 5 dicembre al cinema Incontro di Besnate chiude il mese della rassegna autunnale di film di qualità scelti dal cinema in collaborazione con l’amministrazione comunale, Acec di Milano e la Pro Loco besnatese.

Verrà proiettato Gli Orsini non esistono di Jafar Panahi. Il film inizia alle 21, alle 20.45 ci sarà l’introduzione.

La pellicola è stata presentata a Venezia settembre e racconta di due storie d’amore parallele, nelle quali gli amanti si ritrovano a fronteggiare la forza della superstizione, le meccaniche di potere e altri ostacoli nascosti e inevitabili per far trionfare il loro amore.

La trama

Protagonista Panahi stesso che in un paesino iraniano di confine dirige, da remoto, un film in Turchia incentrato su una coppia molto innamorata che deve scappare clandestinamente dal paese ed è in cerca di passaporti falsi.

Mentre nella località dove vive Panahi, ospite di una famiglia accogliente e semplice, è in corso un’altra storia d’amore che potrebbe essere compromessa da una foto che il regista avrebbe fatto alla coppia sbagliata. Di fatto dopo un po’ la presenza di Panahi diventa scomoda, comincia a dare fastidio ai locali che temono di avere problemi con il potere iraniano. E, in parallelo, tra gli stessi attori del suo film, la protagonista (Mina Kavani) non accetta affatto il compromesso usato nella sceneggiatura per la sua fuga e si rivolge cosi pirandellianamente al regista per dirgli che non ci sta, che non è giusto.

L’arresto di Panahi

Panahi, regista de Lo Specchio (1997) e Tre volte (2018), è stato arrestato lo scorso 11 luglio dal regime di Teheran mentre si trovava all’ufficio del pubblico ministero, insieme ad avvocati e colleghi, per chiedere informazioni sul benessere e sul luogo in cui si trovavano i colleghi registi iraniani Mohammad Rasoulof e Mostafa Aleahmad, che erano stati detenuti tre giorni prima.

Panahi e Rasoulof erano stati precedentemente arrestati nel 2010 per “propaganda contro il sistema”, criticando il governo nei loro film e durante le proteste. Panahi è stato condannato a sei anni di reclusione, di cui aveva già scontato due mesi in libertà condizionale.

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Pubblicato il 03 Dicembre 2022
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