Sapienza e santità: un libro per l’altare “delle teste” nella basilica di Gallarate
Svelato quattro anni fa, l'altare creato da Claudio Parmiggiani ha suscitato reazioni contrastanti. Ora un libro edito da Electa raccoglie contributi e testi per "leggere" l'opera
Ha fatto discutere molto, quando è stato svelato quattro anni fa, e ancora suscita riflessioni e provoca. È l’altare di Claudio Parmiggiani nella basilica di Santa Maria Assunta a Gallarate, con le sue teste di filosofi e artisti e santi che sostiene la mensa.
A distanza di quattro anni dalla consacrazione, ora esce per i tipi di Electa il volume dedicato all’opera: “un’architettura morale”, il titolo che campeggia sulla copertina del libro, che racchiude tutto il lavoro dell’artista reggiano e della commissione artistica che ha lavorato all’inserimento.
È il racconto di un’opera che spiazza e provoca, ma dal significato comprensibile, evocato dal testo di Parmeggiani nelle prime pagine: “Due luminose lastre di onice immacolato. Terra e cielo. Trattengono, quasi materno pellicano, una moltitudine di teste antiche. Sapienza e santità”.
«Scopo è quello di impostare un dibattito serio dopo la comprensibile voglia di trovare le battute» dice monsignor Riccardo Festa, che con questo libro porta a compimento il lungo percorso di restauro della Basilica avviato dal suo predecessore Ivano Valagussa e che comprendeva appunto anche la definitiva sistemazione dell’area dell’altare (provvisorio dai tempi del Concilio Vaticano II), con area presbiteriale e ambone.
Monsignor Festa sottolinea che il volume è anche «un omaggio alla commissione di esperti volontari che hanno accompagnato l’artista nel progetto».
Oltre a prefazione e ringraziamenti dei due prevosti, il volume raccoglie i contributi dei teologi Luca Moscatelli e Andrea Dall’Asta, dello storico dell’arte Francesco Tedeschi, della direttrice del Maga Emma Zanella, degli architetti Paolo Gasparoli e Fabiana Pianezze, dell’avvocato Massimo Palazzi. Il compianto don Alberto Dell’Orto – scomparso nel 2020 – firma il testo “Un’occasione di grazia”, prima sintesi del dibattito suscitato in città e nel mondo ecclesiale dall’opera, un altro contributo è di monsignor Giancarlo Santi, scomparso poche settimane fa.
Nel percorso di valorizzazione dell’opera d’arte s’inserisce anche una iniziativa digitale: la app ARA, che consente di approfondire il sognificato e le cartteristiche dell’altare, visualizzando su smartphone photogallery, testi e fotografia in 3D dell’altare.
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