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Un parco per compensare il bosco? “Manca visione”

La minoranza di Casorate Aperta sulle dichiarazioni del sindaco Dimitri Cassani, in occasione dell'inaugurazione del cantiere della nuova ferrovia Gallarate-Malpensa. Tra i temi collegati la "rigenerazione" dell'area ex tintoria

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Casorate Aperta, minoranza di Casorate Sempione, che commenta dichiarazioni del sindaco Cassani a margine della cerimonia di inaugurazione del cantiere della nuova ferrovia per Malpensa

 

Belle le dichiarazioni alla stampa, peccato che nell’ultimo consiglio il sindaco non abbia sottolineato che non andava a stringere mani, ha sottolineato che avrebbe dimostrato la presenza. Di non andare a stringere le mani gli è stato gentilmente ricordato dalla minoranza. troviamo più apprezzabile, per chi davvero era contrario all’opera, disertare un evento che sancisce l’inizio del lungo e inesorabile funerale ambientale che è solamente iniziato. Anziché “picchiare sulla spalla” di chi è tenuto a mantenere la parola data, il sindaco avrebbe dovuto mantenere la sua di parola e proseguire per tutte le vie esistenti per fermare l’opera. Invece ha tagliato le gambe alla possibilità di un ulteriore ricorso parafrasando a suo piacimento la nota del legale, ignorando la minoranza e andando contro il regolamento degli enti locali, come anche confermato dal Prefetto. Ha anche parlato di votazione all’unanimità, senza ricordare che noi, come minoranza sempre contraria all’opera, non abbiamo partecipato al voto.

Si augura poi che l’opera sia eseguita al meglio cosicché la cittadinanza possa usufruirne, mostrando quanto poco la conosca, visto che i cittadini col maggiore impatto non avranno modo di usufruirne.
Le parole di Cattaneo sono vuote e incommentabili, visto che nessuna indagine ambientale le può supportare, perché lui stesso ha contribuito a negare la Vas che avrebbe verificato la capacità di carico ambientale dell’area di Malpensa, forse perché non era tanto sicuro che la avrebbe confermato il saldo ambientale positivo di cui tanto parla. Ma si sa, questo è il metodo italiano.

Ora veniamo a conoscenza, tramite mezzo stampa, del fatto che Cassani propone le compensazioni su un’area privata, crollata nel 2020 con possibilità di recare danno alla cittadinanza. Ricorderemmo al sindaco che per obbligare un privato a fare qualcosa che incida sulla pubblica incolumità ci sono le ordinanze, non i soldi (pochi) con cui si tenta di mitigare un disastro ambientale.

Fare tali dichiarazioni alla stampa prima di discuterle in consiglio comunale dimostra ancora una volta il poco valore che il sindaco attribuisce all’organo. Un vero proclama pubblicitario senza alcuno studio scientifico a supporto. L’impatto delle infrastrutture ricade su tutta la collettività e tutta la collettività deve avere diritto di esprimersi o almeno di conoscere l’evolversi della situazione attraverso un confronto costante, cosa che non è accaduta durante l’iter che ci ha portato allo scempio che si sta compiendo.

Ben venga la possibilità (ad oggi presunta) di un parco in centro paese, ma come si prevede di ricollocare la volumetria sul territorio in equilibrio con i temi della rigenerazione urbana e dell’azzeramento del consumo di suolo? Non esiste un piano e tutto ciò sembra solo un insieme di mosse casuali. Senza il crollo della fabbrica quale sarebbe stata la visione di questa amministrazione? Anzi, chiediamo ora qual è la visione di questa amministrazione in termini di tutela dell’ambiente e del territorio rispetto ad infrastrutture e malpensa? Cosa si intende fare ora? Si ritiene sufficiente un parco urbano a fronte della distruzione data dalla ferrovia?

Pubblicato il 06 Dicembre 2022
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