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Il Fourball, lo sport inventato da un prof di Busto Arsizio che unisce rugby, football americano e basket

Non è uno sport nuovo perchè per 35 anni è stato praticato nel liceo di Legnano dove Luciano Quattro ha sempre insegnato. Ora che è in pensione sta cercando di farlo entrare nelle polisportive

Questa settimana per la rubrica Figli di uno sport minore che passa in rassegna le società sportive iscritte all’Associazione delle Società Sportive Bustesi, ci occupiamo di una disciplina che è ancora tutta da sviluppare.

Si chiama Fourball (qui il sito internet ufficiale) e il suo inventore è un insegnante milanese trapiantato a Busto Arsizio dagli anni ‘80: Luciano Quattro, per 36 anni professore di educazione fisica al liceo Galilei di Legnano dove ha fatto nascere questo sport. Viene dal basket agonistico e ad un certo punto della sua carriera ha sentito l’esigenza di creare un nuovo sport di squadra con tanto di regolamento, casistiche sviluppate negli anni, divise e attrezzature.

Perché ha inventato uno sport?
«Da un aspetto negativa della vita, come spesso accade le idee nascono da un’esigenza. Quando hanno costruito la nuova ala del liceo dovevano fare un campo di basket che non hanno fatto. Rimase un piazzale in cemento lungo 39 metri e largo 22, quello è ancora il primo campo di Fourball della storia».

Quali sono stati i passaggi successivi?
«In quello spazio ho pensato di usare una palla ovale. Iniziato col flag football, poi col rugby ma c’erano stati alcuni infortuni da contatto fisico quindi ho pensato di inventare uno sport adatto agli studenti di una scuola che non fosse palla guerra o qualcosa di simile. Ho unito il lancio del football americano con il passaggio alla mano del rugby. Decisi, in base allo spazio, il numero di giocatori per squadra che doveva essere di 7. Per ogni squadra ci sono 4 difensori attaccanti e 3 attaccanti difensori In questo sport si evita il contatto fisico il più possibile. La palla non deve cadere. Non è un gioco semplice volutamente perchè azione e pensiero devono andare insieme».

Mancava lo scopo e cioè fare il punto. Ma come?
«Camminando mentre andavamo in piscina ebbi l’illuminazione e usai un cerchio da ginnastica messo in verticale» – che poi è diventato una struttura ben definita prodotta dallo stesso professore. Anche il nome ha una storia particolare perchè inizialmente l’avevo chiamato pallacerchio ma mi sembrava troppo simile a quei giochi scolastici tipo palla rilanciata o palla guerra, poi ho sentito alcuni miei alunni chiamarlo fourball tra di loro e mi è piaciuto».

Ad un certo punto decide di registrare il marchio.
«Dal 1999 ho il copyright del regolamento e il marchio registrato del nome. Non ho copiato il quiddich di Harry Potter perché è arrivato dopo» – scherza Quattro.

Il momento di gloria?
«Nel 2004 uscì una circolare della provincia di Milano che aveva indetto un bando per libri inediti. Partecipai con un libro sul fourball e con mia grande sorpresa venne selezionato nella cinquina finale. Il Corriere della Sera mi dedicò mezza pagina». Dopo quell’articolo diversi giornalisti locali scrissero di questo sport e riuscii a presentarlo in varie città». Nel frattempo aveva anche creato il Fourball-in, un adattamento per campi ridotti e per i bambini più piccoli».

fourball luciano quattro

Quindi per decenni i suoi studenti in palestra hanno praticato il Fourball?
L’obiettivo di fine anno era proprio quello di preferire il torneo di Fourball a quello di calcetto. In alcuni casi ci sono riuscito anche se recentemente alcuni miei ex-alunni piuttosto noti (i Finley, ndr) si sono ricordati di me durante la loro trasmissione radiofonica (I trafficanti di R101) e mi hanno citato, scherzando sul loro professore che inventò uno sport. Qualcosa è rimasto» – dice sorridendo.

Recentemente è riuscito ad organizzare un torneo con 4 classi delle scuole medie di Busto Arsizio alle quali, prima, ha fatto un corso di 10 ore. (qui gli articoli)
«Sto cercando di dare un futuro a questo sport che fino ad ora è stato praticato solo a scuola. Ora che sono in pensione ho tempo da dedicare al mio sogno che è quello di creare delle società sportive che lo pratichino. Punto alle polisportive che riescono a sviluppare più attività e quindi vorrei inserire li il Fourball. Recentemente sono riuscito ad organizzare questo torneo che ha visto partecipare quattro squadre ed è stato un momento molto bello e intenso per me».

Ma c’è di più.
«Sono d’accordo con un ex-studente che vive a Luino per trovare il modo di fare un corso di formazione. Il 10 giugno incontrerò l’assessore all’istruzione e la responsabile di scienze motorie della provincia di Varese per porre le basi di un progetto. Vorrei portare il corso negli 11 licei sportivi della provincia di Varese. Una volta formati gli insegnanti si potranno creare i primi nuclei di giocatori che poi partecipano ad un torneo finale».

Il professor Quattro ha cercato anche di dare un quadro giuridico a questa disciplina che non è inserita tra gli sport del Coni.
«Mi sono Iscritto alla Federazione italiana sport per tutti che riunisce tutti gli sport non riconosciuti dal CONI. La sede è a Dubai dove girano parecchi soldi e la mia speranza è che qualche investitore si accorga di me». La federazione organizza due eventi in Italia. Recentemente il professor Quattro ha partecipato a quello di Villeneuve in Val d’Aosta mentre a Lignano Sabbiadoro presenterà la versione beach fourball-in.

Infine una nota sul laboratorio di scienze motorie che ha inventato sempre al liceo di Legnano dove si misurano le prestazioni sportive a livello antropometrico e la bioimpedenziometria. Anche in questo caso il professor Quattro è stato il primo a pensare e realizzare una cosa che non esisteva e che negli anni ha attirato l’attenzione anche dell’Università dell’Insubria.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 03 Giugno 2023
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