A un mese dall’inaugurazione della “quinta corsia” ancora chiusure notturne e corsie ridotte
Nella settimana che viene previste due notti con il tratto direzione Nord chiuso al traffico. Ma le limitazioni all'ampiezza del tratto in uscita da Milano sono frequenti. Tra gli interventi da completare le barriere fonoassorbenti, elemento centrale del progetto

È passato un mese dall’inaugurazione, alla presenza del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ma i lavori per la quinta corsia dell’autostrada A8 alle porte di Milano sono tutt’altro che finiti. E anche questa settimana sono previste nuove chiusure di tratti o allacciamenti o uscite, mentre la notte si segnalano frequenti restringimenti, così che talvolta le cinque corsie sono ridotte persino a una.
Questa settimana i lavori in corso richiederanno – per due notti – ancora una serie di limitazioni (vedi qui il dettaglio), in particolare la chiusura di una serie di allacciamenti, ma soprattutto la chiusura del tratto compreso tra Fiera Milano e l’allacciamento con la A9 Lainate-Como-Chiasso, verso Varese, che impone una deviazione non da poco. È vero che si tratta di chiusure notturne, ma stiamo parlando di limitazioni che scattano alle dieci di sera, nell’area di uscita dalla principale metropoli italiana.
Certo, i lavori di potenziamento della rete autostradale sono indispensabili e in particolare quelli legati alla sicurezza (il caso del ponte Morandi insegna) non devono essere dilazionati: nessuno lamenta che si debbano fare lavori che hanno un impatto. Ma certo fa specie che un’opera venga inaugurata, venga propagandata come completata, quando invece una parte dei cantieri sono ancora in corso e soprattutto comportano limitazioni reali.
Tra i lavori da completare tra l’altro ci sono quelli alle barriere fonoassorbenti, intervento che di solito non interessa granché agli automobilisti ma invece ha un impatto diretto sulla qualità di vita di chi abita a fianco dell’autostrada, che in alcuni punti era distante decine di metri e ora passa immediatamente a ridosso delle case di quella periferia Nord di Milano che ha accolto migliaia di persone stabilitesi qui per lavoro (basti pensare all’enorme polo dell’Alfa Romeo, creato da zero negli anni Sessanta).
In un Paese dove spesso si lamenta l’opposizione alle grandi opere, tenere fede agli impegni previsti con il territorio dovrebbe essere importante.

Le nuove barriere infatti sono uno degli elementi centrali del progetto, sottolineava la stessa Autostrade per l’Italia, perché per garantire l’inserimento nel tessuto dell’Alto Milanese era previsto un incremento del 90% della lunghezza di tracciato affiancato da pannelli fonoassorbenti (si passa da 2.705 a 5.123 metri di tratti “barrierati”). All’appello mancano ancora centinaia di metri, nonostante la inaugurazione di un mese fa.

Senza contare – aggiungiamo – i tratti che ancora attendono il rinnovo delle barriere datate, come ad esempio nel tratto di attraversamento urbano della città di Gallarate.
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